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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 17 DICEMBRE 2024

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Un tavolo permanente di concertazione socio-economica per il rilancio dell’economia regionale

Un tavolo permanente di concertazione socio-economica per il rilancio dell’economia regionale

| Il 18, Gen 2014

E’ questa la proposta che il senatore Antonio Caridi ha avanzato attraverso una lettera alle associazioni di categoria e alle parti sociali ed economiche calabresi

Un tavolo permanente di concertazione socio-economica per il rilancio dell’economia regionale

E’ questa la proposta che il senatore Antonio Caridi ha avanzato attraverso una lettera alle associazioni di categoria e alle parti sociali ed economiche calabresi

 

 

«La priorità è chiara, serve con urgenza un piano strategico e partecipato per lo sviluppo dell’imprenditoria in Calabria». Ad affermarlo il senatore del Nuovo Centro Destra Antonio Stefano Caridi, che nei giorni scorsi ha inoltrato una lettera alle associazioni di categoria e alle parti sociali ed economiche calabresi auspicando l’attivazione di un tavolo permanente di concertazione socio – economica per il rilancio dell’economia regionale. Un dialogo fattivo tra tutti gli attori impegnati per lo sviluppo del territorio, dunque, capace di attivare energie e idee utili alla formulazione di strategie finalizzate alla crescita. «Viviamo, da oltre un lustro – ha scritto nella missiva il senatore Caridi – una fase di stringente e drammatica crisi economica che ha attanagliato il Paese e, in particolar modo, quelle regioni storicamente più arretrate dal punto di visto economico, infrastrutturale e sociale. In questo contesto di recessione prolungata si richiedono, alle rappresentanze politiche ed istituzionali, sforzi importanti capaci di dare segnali di fiducia al tessuto produttivo nazionale e, contestualmente, imprimere quella svolta necessaria per riavviare il percorso di crescita del Paese. La Calabria, inquadrata appieno in questo scenario complesso – ha puntualizzato ancora il senatore del NCD – abbisogna di nuove iniziative concrete mirate allo stimolo e alla promozione del sistema produttivo». Per Caridi la soluzione va trovata attraverso la concertazione e il confronto costruttivo tra tutte le parti. «È necessario – ha spiegato – concertare ed avviare una nuova stagione di rilancio economico-produttivo della Calabria al fine di addivenire ad una stagione di collaborazione fruttuosa tra le istituzioni e l’universo produttivo calabrese e, contestualmente, fornire nuovi strumenti per l’ampliamento delle reti commerciali. Sulla scorta dell’esperienza maturata da Assessore regionale alle Attività Produttive e d’intesa con l’azione politica del Presidente Scopelliti, unitamente ai colleghi senatori calabresi del NCD, intendo promuovere una nuova cultura dello sviluppo partecipato attraverso la definizione di atti di programmazione condivisi con il conseguente aumento della qualità e dell’efficacia delle scelte strategiche effettuate. In questo senso – ha illustrato – le parti sociali ed economiche diventano parte integrante del processo decisionale, in un’ottica di cooperazione istituzionale finalizzata ad avviare un tavolo stabile di concertazione socio-economica con il quale stabilire e condividere programmi e strategie funzionali alle necessità scaturenti dal territorio». In concreto, per il senatore del NCD, lo strumento necessario per l’attuazione della concertazione deve essere un tavolo permanente che coinvolga tutti gli attori del territorio. «L’idea – ha infatti spiegato Caridi – è quella di un tavolo permanente che possa concorrere ad avviare azioni integrate e coordinate con la programmazione nazionale, a pianificare la tempistica degli interventi, a semplificare le procedure di accesso alle agevolazioni, a rafforzare il sistema di accesso al credito. Un organismo vivo e partecipato dal più ampio spettro di attori attivi nel tessuto economico della regione, al quale far partecipare di volta in volta i Ministri competenti. Questa – ha concluso – è una strada da intraprendere con convinzione e nel più breve tempo possibile: in cantiere c’è una sfida culturale che va combattuta e vinta, ma serve la capacità di promuovere ed accompagnare un nuovo processo di sviluppo del sistema produttivo regionale accelerando le spinte innovative per favorire il dinamismo imprenditoriale e le reti locali e regionali».