“Un tranquillo week end” di polemiche Guerre di parole a Gioia Tauro: botta e risposta tra i 7 consiglieri dissidenti, il sindaco Pedà e il PD di Alessio
Non si placano le polemiche a Gioia Tauro all’interno della maggioranza che sostiene il sindaco Giuseppe Pedà. È stato un week end di fuoco con comunicati stampa e repliche nel giro di poche ore. Una guerra di parole che ha visto come protagonisti i 7 consiglieri di maggioranza che vogliono la revoca dell’assessore alla Cultura, Francesco Toscano; il sindaco che difende la sua giunta e l’operato dello “scomodo” assessore; e in ultimo, come nuovo protagonista si è inserito l’attacco, da sinistra, dell’ex primo cittadino gioiese Aldo Alessio, candidato a sindaco per il Pd alle scorse amministrative.
Ad accendere le polveri sono stati i sette consiglieri che, oltre alla revoca delle deleghe all’assessore Toscano, spingono sulla verifica in consiglio dell’azione politico-amministrativa della giunta Pedà. E sulla base dell’ultime novità hanno diffuso una durissima nota in cui per la prima volta prospettano la possibilità di un ritorno al voto la prossima primavera.
“Caro Sindaco – scrivono nella nota – se vuoi che il tuo mandato finisca qui la colpa non è nostra, ma tua e del tuo braccio destro, assumitene le responsabilità. Non si governa chiusi “a due” nel segreto; non si assumono arbitrariamente scelte politiche che impegnano all’esterno senza consultare i consiglieri espressione politica di quella città per cui oggi governi; non si fa politica a colpi di articoli di carta stampata facendo finta di non accorgersi che le notizie arrivano prima ai giornali che agli organi preposti; non si può perseguire una politica votata alla provocazione al prezzo di sacrificare città e cittadini, com’è avvenuto in occasione delle elezioni della città metropolitana o della polemica con Mct che sta mettendo a rischio più di 400 posti di lavoro”.
Diversamente da quanto avvenuto nei giorni precedenti, questa volta, il sindaco di Gioia Tauro ha risposto immediatamente all’ultimo attacco arrivato dai sette consiglieri di maggioranza. E ci è andato, in un primo momento, giù duro: “I consiglieri comunali firmatari della nota appena divulgata sono da considerarsi fuori dalla mia maggioranza.
In questi ultimi giorni – scrive Pedà – ho letto con sgomento articoli deliranti, firmati da consiglieri dissidenti così spudorati da chiedere apertis verbis di superare lo stallo al fine di consentire alla giunta di deliberare provvedimenti che interessano proprio la sfera privata e personale di alcuni di loro”.
Poi ieri, domenica, l’amministratore gioiese tenta di fare da pompiere e salvare il salvabile, diffondendo un comunicato distensivo nei confronti dei 7 dissidenti: parlando di “divergenze di tanti giovani consiglieri che al netto di vedute diverse vogliono solo lavorare per il loro paese”. In queste acque agitate si inserisce la polemica dell’ex sindaco Alessio e dell’altro consigliere del Pd Altomonte che hanno accusato la maggioranza di essere responsabile “di un vergognoso arretramento della città” e di passare troppo tempo a litigare invece che ad amministrare.
Pedà, come era da scommettere, non ha gradito la stoccata da sinistra e, così come già aveva fatto, ha diffuso nel giro di pochi minuti un comunicato di risposta.
“Può stare tranquilla una parte del PD gioiese che come al solito approfitta e soffia sul fuoco di divergenze di tanti giovani consiglieri che al netto di vedute diverse vogliono solo lavorare per il loro paese. Può stare tranquillo l’ex sindaco – ha scritto l’amministratore – che la giunta continuerà a lavorare così come facciamo ogni mattina, il sottoscritto entra al comune il primo ed esce l’ultimo, così come fanno i nostri assessori e ed i consiglieri della nostra maggioranza con grande abnegazione come dimostrano i post tanto ‘sbeffeggiati’ dall’ex sindaco”.