Una bellissima storia. Roberta Licari, figlia della passione per lo studio e della fede Ci sono storie che vale la pena raccontare e quando lo si fa è sempre un piacere dell’anima, questa è una di quelle!
Ci sono storie le quali vale la pena di raccontare e quando lo si fa è sempre un piacere dell’anima. Questa piacevole “novella” arriva da San Procopio, un paesino dell’hinterland reggino di quasi cinquecento anime, posizionato sulle pendici dell’Aspromonte e attraversato da due fiumare, mentre il suo “affaccio” è sulla Piana di Gioia Tauro. Descriverlo così sarebbe come iniziare un racconto di pavesiana memoria, ma lo abbiamo fatto perché ci piace dare un “senso” scenografico alla bella storia di Roberta Licari.
Una giovane, bella e fresca ragazza, rigogliosa come la primavera, dal viso dolce che solo ad osservarlo sa di profumo di violette nell’aria.
Roberta ha 25 anni e il 21 giugno scorso si è laureata in “Dialogo interculturale e religiosa nell’area del mediterraneo”, con una tesi su “Maryam modello di fede per una didattica condivisa”, presso la Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale – Istituto superiore di scienze religiose di Reggio Calabria.
La figura di Maryam (ovvero Maria), è fondamentale nell’Islam in quanto nel Sacro Corano, Maryam è l’unica donna a cui viene dato l’appellativo di “Siddiqah” ovvero “colei che è sempre veritiera”. Un importante attributo dato solo a coloro che sono più vicini ad Allah dopo i Profeti.
Maryam appunto per la sua virtù e la sua vicinanza ad Allah, è ispirazione per chi sta cercando il “Retto Sentiero”.
L’argomento è invitante in una Calabria forte della spiritualità mariana, un tema profondo se si aggiunge che Roberta tratta anche la presenza di Maryam nell’Islam, figura a cui i musulmani e il testo sacro del Corano parla della Madonna, con delle differenze sostanziali rispetto al Credo cristiano.
Ma tornando alla neo dottoressa Roberta Licari, la novità, anzi il primato è quello di essere la prima laureata in questo indirizzo specialistico istituito da papa Francesco nel 2019.
Roberta è originaria di San Procopio dov’è pure residente. Un paese che l’ha vista crescere e formarsi culturalmente e religiosamente, una gioia della sua famiglia e della sua comunità parrocchiale dedicata a San Procopio martire apprendere questo riconoscimento frutto di sacrifici e di passione per lo studio e per la cultura.
In Calabria e nel nostro territorio della piana di Gioia Tauro, esistono tanti giovani che scommettono sul futuro, segno di risorse positive, culturali e spirituali, un investimento umano e culturale che va sempre incoraggiato.
A Roberta va l’augurio di tutta la comunità parrocchiale di San Procopio martire e del parroco Don Leonardo Manuli per il traguardo raggiunto, come “segnale positivo per il territorio”.
Sicuramente per Roberta gli impegni successivi saranno l’insegnamento, così come il fascino della ricerca e gli approfondimenti figli della sua età di neo laureata in una materia colma di fascino e misteri perché “Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”.
(GiLar)