“Una città senza teatro non può dirsi civile” E' quanto afferma Giuseppe Strangio, candidato al Consiglio comunale con la Lista “A Testa Alta per Reggio”
“Una città senza teatro non può dirsi civile”. Lo dichiara l’Avv. Giuseppe Strangio, candidato al Consiglio comunale con la Lista “A Testa Alta per Reggio”, a conclusione di un partecipato incontro svoltosi alla presenza del candidato Sindaco Giuseppe Falcomatà e di numerosi operatori reggini del mondo della cultura e della musica. “Come accade per la Villa Comunale e per gli spazi verdi per i bambini, a Reggio è negata ogni opportunità legata alla cultura e alle arti. Così la città muore, il senso civico declina, emergono egoismi e rassegnazione”, chiarisce Strangio. “La prossima amministrazione dovrà innanzi tutto riaprire il Teatro “Francesco Cilea”. Il teatro è il tempio della cultura, dovrà tornare a ospitare una stagione completa e rimanere aperto tutti i giorni per forgiare nuovi talenti e nuove professionalità in grado di affermarsi nel panorama artistico nazionale e internazionale”. “Il Comune – prosegue Strangio – dovrà promuovere un piano straordinario di recupero dei tanti giacimenti culturali cittadini. Completare e restituire alla città l’Arena Lido e il teatro di Gallico e di Pellaro, valorizzare l’anfiteatro di Ecolandia e i fortini della collina di Pentimele, che dovranno divenire luoghi privilegiati per tenervi manifestazioni culturali estive. Riscoprire la città “museo a cielo aperto” ripulendo e valorizzando i tanti presidi culturali presenti a partire dalle mura greche. Rafforzare percorsi di promozione e valorizzazione delle enormi potenzialità turistiche legate alla cultura, in sinergia con la Sovrintendenza Archeologica e il Museo Nazionale, a partire dalla piena valorizzazione dei Bronzi di Riace che costituiscono un fattore di richiamo mondiale che solo la nostra città può vantare, ambito ovunque ma che, come certificato dalla Commissione Franceschini, non si può spostare da Reggio”. “Dovremo essere capaci – continua Strangio – di coinvolgere l’altra sponda dello Stretto nell’ottica della città metropolitana. Costruire una rete che leghi il teatro di Reggio a quello di Messina, le rassegne estive reggine a quella di Taormina. Occorre da subito costruire ponti culturali tra la nostra città e l’altra sponda dello Stretto, facendo filiera con le principali attrazioni turistiche e culturali dell’Area metropolitana, dalla Costa Jonica a Scilla fino alle Eolie”. “Infine – conclude Strangio – dopo aver riaperto il Teatro e riannodato il filo che lega Reggio alla cultura, sarà utile istituire una nuova “Fondazione Francesco Cilea”, che metta insieme con la formula della associazione in partecipazione risorse pubbliche e private e che guidi un simile progetto integrato”.