Un’altra occasione sprecata per la portualità italiana La problematica viene portata alla ribalta mediatica dal Sindacato Unitario Lavoratori
Un’altra occasione sprecata per la portualità italiana. Ad una riforma, attesa e richiesta ormai da oltre vent’anni dagli addetti ai lavori, si poteva e si doveva chiedere di più mantenendo chiaramente tutte le garanzie a tutela dei lavoratori e del lavoro. Ed invece il ddl Concorrenza, elaborato dal MISE, sorprendendo tutti (anche il ministro dei Trasporti), tenta di eliminare con un netto colpo di penna l’articolo 17 della legge 84-94 aprendo di fatto alla confusione più totale per quanto riguarda la fornitura di lavoro temporaneo alle imprese autorizzate per l’esecuzione delle operazioni portuali e dei servizi portuali. Anzi, se si analizza attentamente quanto viene aggiunto al comma 4 dell’art.16 che disciplina le operazioni ed i servizi portuali, sembrerebbe che la norma sia mirata ad impedire che l’esercizio delle operazioni portuali possa essere svolto da soggetti terzi ai quali l’impresa autorizzata affidasse eventualmente l’esercizio delle operazioni. Infatti, la modifica proposta prevede che “In ciascun porto l’impresa autorizzata deve esercitare direttamente l’attività per cui ha ottenuto l’autorizzazione utilizzando l’organizzazione e l’organigramma presentati in modo esclusivo in relazione alle operazioni svolte in quel porto”. Con quali modalità le imprese, le compagnie portuali, dunque, potranno operare nei porti? Nella bozza non è specificato. Ma non è solo questa l’anomalia riscontrata. Nella vecchia stesura della legge era prevista l’impossibilità per un terminalista di ottenere due concessioni per la stessa attività nel medesimo porto. La bozza elimina questo vincolo e apre alla reale possibilità, al contrario, di creare un monopolio dell’operatore più forte invece di liberalizzare il mercato come forse era l’intento iniziale del legislatore.
Come Organizzazione Sindacale e come addetti ai lavori siamo preoccupati per questa ennesima “disattenzione” nei confronti del sistema portuale che sicuramente non depone bene per il futuro e siamo pronti a scendere in campo per rispedire al mittente il cosiddetto “distruggi porti”.
Auspichiamo, dunque, che il ministro dei trasporti Maurizio Lupi, che ha la competenza e la giurisdizione sul settore intervenga rapidamente per risolvere le problematiche su esposte.
Il Segretario Regionale SUL Calabria
Carmelo Cozza