Un’altra tegola su Oliverio: richiesta di inibizione dall’autorità nazionale anticorruzione Illegittima la nomina di Santo Gioffré a commissario straordinario dell’Asp di Reggio. Nesci (M5s): "Rimuovere quanti hanno tenuto Gioffrè a capo dell'Asp di Reggio Calabria"
Non trova pace il governo regionale della Calabria. Dopo le difficoltà iniziali nella composizione dell’esecutivo, con veti incrociati ed interventi ingombranti della politica romana, le polemiche sulla nomina di De Gaetano, la vicenda “Rimborsopoli”, un’altra tegola per il Governatore Mario Oliverio: sono tre i mesi di inibizione richiesti da Raffaele Cantone, presidente dell’autorità nazionale anticorruzione, per la nomina di Santo Gioffré a commissario straordinario dell’Asp di Reggio. La nomina di Gioffrè sarebbe illegittima perché il manager si è candidato a sindaco con il Pd alle scorse elezioni di Seminara e, dunque, la sua posizione di commissario va in conflitto con chi si è presentato ad una competizione elettorale, violando l’articolo 8 del decreto legislativo 39/2013.
Nesci (M5s): “Rimuovere quanti hanno tenuto Gioffrè a capo dell’Asp di Reggio Calabria”
«Su mia precisa denuncia, suffragata da un lungo parere dell’avvocato Domenico Monteleone, l’Autorità nazionale anticorruzione ha riconosciuto l’illegittimità della nomina di Santo Gioffrè all’Asp di Reggio Calabria, fatta dalla giunta regionale guidata da Mario Oliverio». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, che aggiunge: «È il risultato della continua azione di controllo dei parlamentari del Movimento 5 stelle, che pure non ha consiglieri regionali in Calabria. Nello specifico, sulla violazione della normativa anticorruzione da parte della giunta Oliverio abbiamo interrogato e interpellato il governo, denunciato il caso alla procura e alla Corte dei conti, scritto a Oliverio, al commissario per la sanità regionale, Massimo Scura, al ministro per la Pubblica amministrazione, Marianna Madia, allo stesso Gioffrè per dimettersi, al dg del dipartimento Tutela della Salute, Riccardo Fatarella, e in ultimo al presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone». La parlamentare M5s racconta: «Né il governatore Oliverio, né il commissario Scura, né il dg Fatarella, né il ministro Madia, né i ministri Lorenzin e Padoan hanno mosso un dito, confermando la nomina di Gioffrè e lasciandolo al suo posto. Nel frattempo la politica calabrese è rimasta in totale silenzio, per bieco opportunismo». «Abbiamo denunciato – prosegue la parlamentare M5s – altre nomine illegittime, come quella di Domenico Pingitore a commissario dell’Ao Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, per il quale, data la pronuncia dell’Anticorruzione su Gioffrè, ora devono seguire gli stessi sviluppi. La nuova giunta di Oliverio proceda a revocare l’incarico a Pingitore». «Sul piano politico – incalza Nesci – questo caso, da cui a Oliverio deriva un’inibizione per tre mesi, dimostra la totale incapacità del governatore, rimasto inamovibile sulle illegittimità nelle nomine dei vertici sanitari. Egli, come il commissario alla sanità, ha avuto tutto il tempo per fare retromarcia, perché M5s ha bombardato gli uffici regionali su tutti i dirigenti sanitari abusivi. Così è dimostrata la finta guerra tra Oliverio e Scura». «Il governo – chiede la deputata 5 stelle – cacci Scura e Urbani, che hanno ignorato l’evidenza, pur avendo il compito specifico di rimuovere le irregolarità. Oliverio revochi l’incarico a Fatarella, per il quale la poltrona di Gioffrè era legittima». «M5s – conclude Nesci – è l’unica forza politica che ha denunciato ogni giorno l’illegalità dilagante nella gestione della sanità; la stessa che, dopo i casi di Federica Monteleone, Flavio Scutellà ed Eva Ruscio, portò all’emergenza e all’inchiesta ministeriale della commissione Serra-Riccio. Alla Calabria serve un’amministrazione onesta, che soltanto M5s può garantire».