Un’azienda italiana spera di commercializzare l’occhio sintetico Non più difetti visivi e nelle versioni più avanzate anche "social"
Non sono solo protesi sociologicamente intese. L’ultima notizia è il clamoroso passo
fatto da uno studio di design generativo denominato MHOX da parte di ricercatori
italiani che sperano, se tutto andrà bene, che già a partire da gennaio 2027 l’occhio
sintetico potrebbe essere disponibile in tre modelli.
Il modello base Eye Heal offrirà funzionalità standard a coloro che hanno perduto
in tutto o in parte la vista a causa di una malattia o di un trauma.
Il modello intermedio Eye Enhance potenzierà la vista fino a 15/10 e consentirà
di applicare dei filtri per avere una visione in bianco e nero, ad esempio, o magari
sperimentare cosa significa essere daltonici. In questa visione del futuro, l’attivazione
dei filtri potrebbe avvenire attraverso l’ingestione di un’apposita pillola.
Il modello top sarà denominato Eye Advance e oltre alle dotazioni degli altri due
modelli consentirà di registrare la propria esperienza visiva e persino di condividerla
attraverso un collegamento wi-fi. Sempre una pillola, consentirebbe di attivare
entrambe le funzionalità.
Una nuova speranza in campo medico che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello
dei Diritti [1]”, sembra una scoperta fantascientifica, ma che è riportata su
alcune riviste scientifiche internazionali e che quindi aspettiamo fiduciosamente.