Unical, metodo analitico per tracciabilità produzioni agricole Coldiretti loda l'importante trasferimento tecnologico alle imprese
“Quando l’università fa bene il suo mestiere trasferendo studi, ricerca e applicazione,
sono le imprese stesse che si preoccupano di costruire legami e applicando il trasferimento
tecnologico ottengono proficui risultati per entrambi e più in generale per il sistema
produttivo e l’informazione ai cittadini-consumatori, come dimostra il metodo analitico
per la determinazione dell’origine geografica degli alimenti sviluppato nel laboratorio
QUASIORA del Dipartimento di Chimica e Tecnologie Chimiche dell’Università della
Calabria diretto dal prof. Giovanni Sindona. ”Così commenta Pietro Molinaro Presidente
di Coldiretti Calabria questo importante metodo che si basa sull’utilizzo del profilo
multi – elementare presente negli alimenti. Ma vediamo di cosa si tratta. L’analisi
degli elementi è considerata uno strumento efficace e affidabile, in virtù del fatto
che la composizione elementare può essere trasferita da quel particolare ambiente
(suolo, acqua potabile, ecc.) ai prodotti agricoli e quindi le eventuali differenze
nella distribuzione multi – elementare tra le diverse aree geografiche possono riflettersi
nei tessuti organici. In altre parole, la composizione elementare nelle piante e
nei frutti rappresenta una sorta di “impronta digitale naturale” della zona di provenienza.
Tale metodologia è stata applicata per tracciare l’origine della passata di pomodoro
ed è certificata per appunto dal laboratorio QUASIORA del Dipartimento di Chimica
dell’Università della Calabria. Esistono già in commercio prodotti la cui origine
è stata certificata dal laboratorio menzionato sviluppando il profilo multi – elementare
con la tecnica della spettrometria di massa interfacciata a un plasma accoppiato
induttivamente (ICP-MS). “Dobbiamo essere orgogliosi di questo metodo – aggiunge
Molinaro –e cioè che in Calabria nel caso della passata di pomodoro, viene già applicato
con ottimi risultati da una azienda agroalimentare. Voglio ricordare a tal proposito
– prosegue – che qualche giorno fa come Coldiretti avevamo informato, che l’import
di concentrato di pomodoro cinese ha raggiunto il 10% della produzione italiana,
segnando un aumento del 680% nei primi 11 mesi del 2015. Il prodotto viene poi rilavorato
e confezionato come italiano poiché nei contenitori al dettaglio non c’è l’obbligo
di indicare il luogo di coltivazione”. Il Metodo sperimentato e applicato dall’UNICAL,
offre invece la certificazione dell’origine, qualità e sicurezza dei prodotti agroalimentari
come può essere l’olio e questo è un biglietto da visita importantissimo per il successo
delle nostre produzioni che come nel caso della passata di pomodoro e prodotti similari,
può far recuperare l’antico smalto ad una produzione, quale il pomodoro, che ha sempre
caratterizzato la nostra regione”.