Dopo ventanni Reggio Calabria riscopre la determinazione del movimento studentesco nel rivendicare i propri diritti
Università, la protesta si allarga
Dopo ventanni Reggio Calabria riscopre la determinazione del movimento studentesco nel rivendicare i propri diritti
REGGIO CALABRIA-Dopo ventanni Reggio Calabria riscopre la determinazione del movimento studentesco nel rivendicare i propri diritti. Dal 29 novembre, la Mediterranea e tutta la cittadinanza sono stati testimoni delloccupazione della aula magna dateneo A. Quistelli, creando finalmente uno spazio di confronto, di analisi e di proposta, in cui riacquistare la dignità che spetta alla popolazione universitaria. Uno spazio in cui riscoprire la dimensione assembleare, come strumento fondamentale, che pone i presupposti per aprire quel varco attraverso cui entrare attivamente nella gestione, organizzativa ed economica, della propria università, rivendicando con forza, inoltre, una formazione pubblica, sociale e di qualità, in netto contrasto con la volontà privatistica dei governi degli ultimi quindici anni. Questo contesto si è sviluppato nella dinamica di una mobilitazione nazionale, che ha avuto una delle sue più significative dimostrazioni nella giornata del 14 dicembre. Larroganza di un governo che rimane in piedi solamente attraverso una vera e propria compravendita di parlamentari, si è scontrata con lesasperazione di una generazione, che assume nelle proprie rivendicazioni di lotta anche le istanze del mondo del lavoro che vive sulla propria pelle la stessa prepotenza. Una generazione a cui è stata negata qualsiasi minima possibilità anche solo di immaginarsi realizzati pienamente, in una società che rispecchi quelli che sono i suoi bisogni e le sue necessità. La stessa generazione che ha deciso, legittimamente, di difendere con le unghie e con i denti il proprio futuro, e che continuerà a gridare in tutte le piazze dItalia. Nonostante le pressioni sociali provenienti dal mondo universitario e dalle piazze, il governo continua con cieca disinvoltura a riproporre lo stesso disegno, rappresentativo non del bene del sistema formativo pubblico, ma degli interessi politici ed economici nella direzione, forzatamente univoca, verso una privatizzazione che favorirebbe sempre e solo gli stessi interessi lobbystici dei poteri forti. Rifiutiamo questo percorso omicida ostinatamente proposto dalla classe politica, quindi cambiamo strada. Auspichiamo ad una presa di coscienza collettiva che si concretizzi in una rivolta popolare, sia sociale, sia culturale. È per questo che abbiamo deciso di estendere la mobilitazione dallambito strettamente universitario, ad un ambito più ampio, che coinvolga tutte le categorie sociali del paese, trasformando il metodo, finora attuato nelloccupazione, in nuove forme di lotta e di comunicazione diffuse su tutto il territorio cittadino. Questo governo, sfiduciato dal popolo, anche se non dal parlamento, dovrà fronteggiare nuovamente la determinazione del movimento studentesco che il 22 dicembre tornerà in piazza, sotto il Parlamento, a gridare con forza il loro no alla distruzione della formazione pubblica. In vista di questa data, alla quale anche gli studenti e le studentesse di Reggio Calabria parteciperanno, esortiamo tutte le componenti della società, che hanno a cuore le sorti di un paese che rischia la deriva, a scendere in piazza con gli studenti e le studentesse, per difendere non solo la cultura, ma lessenza stessa della democrazia. Perciò gli universitari reggini usciranno dallaula occupata A. Quistelli, al fine di coinvolgere con iniziative dimpatto i cittadini di Reggio. Oggi, più che mai, uniti nella lotta. Attacchiamo i profitti, conquistiamo i diritti! Aula A. Quistelli Occupata