Università, “l’abolizione del numero chiuso è un atto di civiltà” Chi scrive è un medico specialista in servizio presso l'Asp di Reggio Calabria
*Dott. ANTONINO AMODEO
Chi scrive è un medico specialista in servizio presso l’asp di Reggio Calabria. Il sottoscritto proviene da una famiglia del popolo,padre impiegato statale e madre casalinga.Ultimo di cinque figli, tre medici e due laureati rispettivamente in biologia e lettere classiche. Difficilmente io ed i miei fratelli avremmo potuto conseguire la laurea in medicina in presenza del “numero chiuso”.Il costo del corso preparatorio si aggira tra i 5000 ed i 10000 euro. Quante sono le famiglie del popolo che possono permettersi simili spese, senza avere nessuna certezza sull’esito del corso stesso? In verità il numero chiuso è servito soltanto ad impedire o comunque contenere l’accesso agli studi alle classi meno abbienti. Rimango stupito( ma non più di tanto) nel vedere alcuni colleghi laureatosi in data antecedente alla imposizione del numero chiuso, che oggi si schierano a favore di tale ingiustizia, insomma persone che hanno usufruito di un diritto ora cercano di negarlo agli altri.
Personalmente mi chiedo e chiedo agli altri, perché il livello di civiltà di un popolo si debba misurare sul numero di telefonini squillanti e non sul numero di teste pensanti.Qualora il numero di tutti i laureati dovesse aumentare, non aumenterebbe conseguentemente il livello culturale medio di una nazione?l’aumento culturale medio non porterebbe ad un aumento del livello di civiltà di un popolo? Forse però il problema è un altro e cioè che l’aumento del livello culturale e l’aumento del livello di civiltà porterebbe ad una maggiore pressione rivendicativa dei propri diritti. È questo che fa paura?Facilmente superabile la tesi che un maggiore numero di studenti comporterebbe una riduzione della “qualità formativa ” basta semplicemente potenziare le università. Non vorrei che dietro il concetto di “qualità formativa” si possa nascondere quello di ” controllo formativo”.A proposito di formazione è perlomeno interessante notare che la stragrande maggioranza dei medici formatori sono coloro che si sono laureati in data antecedente alla imposizione del numero chiuso.
Amodeo Antonino specialista in diabetologia
Reggio Calabria.