Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 11 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Università, lobby e fusione Corigliano-Rossano al corso di pedagogia della comunicazione Lezione di Lenin Montesanto

Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

RENDE – *Come, perché e quando nasce e si consolida
nell’opinione pubblica l’idea, l’ambizione ed il progetto della fusione tra
CORIGLIANO e ROSSANO? Quale è stato il ruolo della Politica, delle
istituzioni e delle associazioni locali? Quale chiave di lettura può essere
data sull’affluenza al referendum di domenica 22 ottobre nei due territori?
E poi: qual è stato il ruolo dei gruppi di pressione nella genesi e
nell’accompagnamento del processo in atto da anni ed ora consacrato dal
responso democratico? Inoltre la comunicazione che ruolo ha avuto nel
convincimento degli elettori? E chi l’ha prodotta? Infine, il grado di
istruzione e la conoscenza delle parole quanto hanno influito nella scelta
di come votare o non votare?*

Sono state, queste, le tante coordinate della lezione dal titolo *LE LOBBY
NEL PROCESSO DI INFLUENZA DELL’OPINIONE PUBBLICA: IL CASO DELLA FUSIONE DI
CORIGLIANO E DI ROSSANO tenuta *da *Lenin MONTESANTO*, comunicatore e
lobbista, nell’ambito del *Corso di Pedagogia della Comunicazione
*dell’*Università
della Calabria* tenuto da *Mario CALIGIURI. Questa parte del corso si
tiene *nell’ambito del progetto *Il Quotidiano in Ateneo *promosso
dall’*Osservatorio
Permanete Giovani-Editori diretto da Andrea CECCHERINI * e che – ha
spiegato *CALIGIURI* – ha l’intenzione di fornire elementi interpretativi
agli studenti in modo che possano comprendere la realtà, in una società
della disinformazione segnata dall’eccesso dell’informazione.

A poche settimane dal risultato referendario che ha formalizzato la
vittoria del Sì alla fusione tra le due importanti Città calabresi, *MONTESANTO
che *cura da anni la comunicazione istituzionale dei due centri della
Sibaritide (circostanza mai accaduta prima nella storia delle due
amministrazioni comunali) ha tentato di identificare e di inquadrare, con
le sollecitazioni e l’inquadramento teorico e storico dello stesso
*CALIGIURI* ed alla luce dell’esperienza personale e professionale maturata
nei due rispettivi contesti, l’effettiva iniziativa e il reale peso avuto
dalla comunicazione e dai gruppi di pressione nella formazione delle due
opinioni pubbliche locali rispetto al dibattito sul progetto, alle
determinazioni dei due consigli comunali e agli esiti referendari.

Inquadrando la questione calabrese nell’ambito delle vicende del
referendum sull’indipendenza della *CATALOGNA *in *SPAGNA* oltre che del
referendum autonomista avvenuto in *LOMBARDIA *e* VENETO*, *MONTESANTO* si
è soffermato sul valore spesso predominante delle reali motivazioni
economiche in quasi tutti i processi di autodeterminazione (separatisi o
unionisti); sulla capacità dimostrata da singoli e comitati nella
definizione del dibattito pubblico sulla questione specifica della fusione
(come nel caso di ROSSANO e CORIGLIANO) e, più in generale, sul rapporto
complesso tra consenso democratico, media, élite sociali e formazione delle
classi dirigenti.

*NON SOLO FUSIONE*

*MONTESANTO* ha affrontato ruolo e dinamiche del lobbying, nel suo
significato professionale di informazione strategica ai decisori pubblici e
politici, anche alla luce di altri casi oggetto di analisi, emersi e
sollecitati nel corso delle due ore di confronto in aula con gli studenti,
tra i quali quello relativo al finanziamento del trasporto pubblico locale
in Calabria, alle prescrizioni comunitarie sul divieto di pesca della
neonata/bianchetto ed al fenomeno dell’associazione “Basta Vittime sulla
SS106”.

La lezione di *MONTESANTO* ha seguito quella del Presidente dell’Ordine dei
Giornalisti della Calabria *Giuseppe SOLURI* ed ha preceduto quella del
caposervizio della Gazzetta del Sud *Arcangelo BADOLATI* e di *Pasqualino
PANDULLO*, giornalista della RAI calabrese.