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La lanterna di Diogene

La lanterna di Diogene

| Il 02, Apr 2012

Uomini che odiano le donne

a cura di GIUSEPPE LAROSA

La lanterna di Diogene

Uomini che odiano le donne

 

di Giuseppe Larosa

 

 

Gli uomini uccidono le donne. È un’amara verità che a primo impatto potrebbe avere il senso generalista della provocazione, ma occorre fare una doverosa correzione e scrivere invece, ci sono molti uomini che uccidono le donne ma che vivaddio non sono la maggioranza.

Ma questa affermazione nasce da un dato molto preoccupante quando si legge che in Italia ogni due giorni un uomo in casa ammazza una donna.

L’uomo è per antonomasia il conquistatore, il cacciatore, quello che cattura la preda ma per donarle amore e non per ammazzarla come si fa normalmente in una battuta di caccia. La donna è consapevole di questo ed a volte lo fa sudare, lo fa penare facendo quasi sempre la preziosa come se lei fosse l’unica donna al mondo da conquistare, ma la donna non mette in conto che l’uomo, quello che l’ha conquistata con mille lusinghe e mille attenzioni, un giorno sarà il suo assassino e la priverà della cosa più bella che ha, la sua vita.

L’uomo è prigioniero delle proprie paure, quelle che accumula belle sue insicurezze e nei suoi disagi accumulati negli anni, dove all’ardore del suo desiderio e della sua ossessività di conquistare la preda pone in essere l’onore e il rispetto che la donna assiomaticamente dovrebbe darle ma che per lui invece sono dei piccoli dettagli nei confronti della donna.

La donna è solo una puttana secondo l’uomo e per questo se sbaglia deve essere punita anche con la morte. La donna va chiusa a chiave, va bastonata e non può e non deve sfuggire anche se viene presa a bastonate, derisa, umiliata, lei deve stare sottomessa al suo uomo.

La verità è che l’uomo soffre di una grave patologia che l’inferiorità sessuale ed è per lui una grande vergogna perché il mondo dell’uomo è limitato rispetto al mondo a colori di una donna dove ogni piacere sconfina con l’infinito stesso del proprio universo femminile.

Queste umili riflessioni che non vogliono essere condizioni di ricerca né verità assolute sono nate da un dato che avevo letto giorni fa in cui veniva descritto un dato allarmante che dall’inizio dell’anno sono state uccise all’interno della propria quasi cinquanta donne da uomini violenti che prima erano degli amanti e poi degli assassini. Da vigliacchi che non hanno avuto il coraggio di accettare una sconfitta, di accettare un rifiuto, un semplice “no, tu non mi piaci più” oppure “io non provo più niente per te” dalla “propria” donna. È un analisi orrenda ma vera. È una condizione che molte volte vige in silenzio tra le indifferenze di una società che tende ad accantonare tutto e dimenticare senza pietà. Queste morti fanno parte di quelle azioni silenziose che nulla hanno a che fare con i fatti più in voga e predominanti di questo paese, ma che però esistono ed è giusto che vadano affrontati ma non solo nelle aule giudiziarie dove qualche “attenuante” riesce sempre a liberare il carnefice e lasciarlo in giro, magari privando la vita di qualche altra “sognatrice” che crede nell’amore eterno. È successo in Italia e non una volta sola, diversi sono i casi che hanno colpito diverse donne dallo stesso assassino. Rarissimi sono i casi in cui la donna ammazza l’uomo, c’è una netta disparità che non ha eguali. Eraclito diceva che bisognava spegnere la violenza piuttosto che gli incendi. Questa è una violenza che ogni giorno ci porta con le spalle al muro perché non c’è nessuna legge che tiene nemmeno la più repressiva che si potrebbe mai inventare. È semplicemente un concetto culturale da rinnovare, da rendere comprensibile ed elastico alla comprensione umana dell’uomo in quanto tale.

Anche nell’arte la donna viene uccisa dall’uomo e da questo si tende come argomento a simpatizzare dando appellativi che a primo acchito fanno ridere, vedi Otello che uccide la sua Desdemona.

Le statistiche di questo dramma per il genere umano è tremendo, sembra a volte che la donna è vista come un’etnia e diventa così per l’uomo una specie di violenza militante per combatterla e sconfiggerla con la morte.

Impariamo a capire i sentimenti, le fragilità e le debolezze di ogni donna e magari qualche lacrima di lei asciughiamola con la nostra bocca.

lalanternadidiogene@approdonews.it