Uova infette da pesticida: ritiro di Aldi e Migros Allerta anche per i frontalieri italiani
Dopo controlli autonomi, gli importatori svizzeri hanno riscontrato residui di Fipronil in forniture di uova dall’Olanda. In particolare Migros, la maggiore catena di grande distribuzione svizzero, ha constatato che una parte delle uova importate vendute col marchio M-Budget sono contaminate da tracce dell’insetticida. Stando a un comunicato diffuso questa sera dal grande dettagliante, non sussiste alcun pericolo per la salute. In via precauzionale, Migros ritira comunque immediatamente dalla vendita le uova in questione con data di scadenza fino al 26 agosto 2017 incluso. Tutte le uova M-Budget con data di scadenza a partire dal 27 agosto 2017 non sono interessate dal ritiro, precisa la nota.
In seguito a nuove analisi, Migros ha constatato che un prodotto da lei venduto è contaminato da tracce di Fipronil. Nel prodotto “Uova M-Budget”, confezione da 15, numero articolo 1965.005.015.00, prezzo di 3,30 franchi, sono state rilevate tracce dell’insetticida Fipronil. I clienti possono restituire le uova in qualsiasi punto vendita Migros e il prezzo di vendita verrà loro rimborsato. Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, le uova svizzere e gli altri prodotti Migros non sono interessati da tale misura. La Migros è in diretto contatto con i propri fornitori e, se necessario, è pronta ad adottare le misure adeguate, aggiunge la nota.
In serata l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) aveva informato proprio sul fatto che anche in Svizzera sono state importate delle uova nelle quali sono stati riscontrati residui dell’insetticida Fipronil (vedi articoli suggeriti). Già nel pomeriggio Aldi Svizzera aveva annunciato di aver bloccato la vendita (vedi articoli suggeriti) di uova provenienti dalle aziende olandesi dove è stato riscontrato il problema. Milioni di uova provenienti da Paesi Bassi e Belgio sono state ritirate dagli scaffali dei supermercati tedeschi. “La misura preventiva” è stata comunicata stamattina dalla catena di supermercati discount Aldi che conta oltre 4’000 punti vendita in Germania. Con questa scelta, già fatta nei giorni precedenti da altri gruppi (Rewe, Penny), la grande distribuzione tedesca cerca di far fronte al dilagare dello scandalo. Attualmente, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [1]”, non abbiamo motivi di pensare che i nostri negozi in Italia siano colpiti dalla vicenda.