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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 28 NOVEMBRE 2024

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Usa, batterio killer nella farina General Mills richiama 46milioni di quintali di prodotto per rischio contaminazione

Usa, batterio killer nella farina General Mills richiama 46milioni di quintali  di prodotto per rischio contaminazione
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Il caso di E.Coli scoppiato nei mesi scorsi negli Stati Uniti, dovuto ad alcune verdure
contaminate presenti nelle insalate di pollo dell’insegna Costco, piuttosto che al
pollo stesso, come sospettato inizialmente, è stato ampliato alla farina. La General
Mills Inc. (GIS – Nyse), il piu’ grande poduttore di cereali negli Stati Uniti,
martedì 31 maggio, tramite le principali testate americane ha comunicato di avere
effettuato un richiamo volontario: si stima intorno ai 10 milioni di libbre di farina,
dopo le preoccupazioni espresse dai clienti che hanno utilizzato i prodotti della
società e che hanno riferito di essersi ammalati nel corso degli ultimi cinque mesi
a causa del batterio E. coli. General Mills ha inoltre riferito che le autorità
locali e federali sono a conoscenza in tutto di 38 diversi casi scoperti tra il 21
dicembre 2015 e il 3 maggio 2016 in 20 stati differenti, relativi a uno specifico
tipo di E. coli (E. coli O121). La Fda sostiene che il numero di persone intossicate
potrebbe aumentare nelle prossime settimane, dato che le malattie trasmesse per via
alimentare tendono ad impiegare più tempo per manifestarsi. Durante le indagini
per rintracciare la causa della malattia, il Centers for Disease Control and Prevention
ha concluso che circa la metà degli individui intervistati ha denunciato di avere
“preparato qualcosa in casa con la farina prima di ammalarsi” di cui almeno la metà
aveva fatto uso della farina della General Mills. Sebbene la maggior parte dei ceppi
di E. coli sono innocui, E. coli O121 è un batterio potenzialmente mortale. Il richiamo
comprende sei tipi di farina con marchio Gold Medal, Wondra and Signature Kitchen.
I prodotti portano i seguenti numeri UPC: 000-16000-18980, 000-16000-10710, 000-16000-10610,
000-16000-10410, 000-16000-19610, 000-21130-53001, 000-21130-53022 e 000-16000-11710.
I medici chiamati in causa hanno riferito che la specie di batterio in questione,
ovvero E.coli O121, potrebbe portare seri rischi alla vita delle persone, anche se
fortunatamente fino ad ora non c’è stato nessun caso di decesso. A differenza dell’
Escherichia coli O157: H7 , un altro sierotipo patogeno di E. coli, poco si sa degli
effetti sulla salute pubblica dello O121. Il caso arriva sulla scia di un’ altra
recente epidemia di E. coli scoppiata nei ristoranti Chipotle. Il batterio killer,
evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [1]”, può
essere venuto dall’acqua usata per la coltivazione oppure dal seme. È la pianta
di origine che può contaminarsi quando è ancora in campo, e il batterio passa,
in fase dormiente, al seme. Poi, una volta messo a coltura, il batterio rinasce.
Quindi bisogna risalire ai semi, andare a cercare queste aziende agricole e capire
da quali coltivazioni arriva il batterio, perché il germoglio non può certo far
crescere il batterio autonomamente, qualcosa lo deve aver contagiato. Alla luce delle
notizie provenienti dagli Stati Uniti sull’epidemia di E. coli, l’Europa potrebbe
vietare le importazioni di farina di questo lotto proveniente dagli Stati Uniti.