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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 23 DICEMBRE 2024

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Usa, domande e dubbi in attesa di prove sulla morte di Bin Laden

Usa, domande e dubbi in attesa di prove sulla morte di Bin Laden

| Il 03, Mag 2011

A sole 24 ore dalla morte negli Usa si rincorrono le prime domande su come siano davvero andate le cose

Usa, domande e dubbi in attesa di prove sulla morte di Bin Laden

A sole 24 ore dalla morte negli Usa si rincorrono le prime domande su come siano davvero andate le cose

 

(ANSA) ROMA – A sole 24 ore dalla morte di Osama bin Laden per mano americana, negli Stati Uniti comincia a farsi strada una vena di scetticismo, si rincorrono le prime domande su come siano davvero andate le cose e soprattutto sulla questione dell’identità del ‘principe del terrore’. Dopo l’infortunio della falsa foto apparsa ieri subito dopo la diffusione della notizia, in molti casi siti e giornali si chiedono come mai ancora non siano state fornite prove definitive e – nell’epoca consacrata all’immagine – osservabili da tutti. “Dov’é la foto?” chiede semplicemente il titolo sulla prima di Drudge Report, domanda simile a quella, secca, di Abcnews: “Dov’é la prova?”, alla quale fa seguito il titolo sulle “Domande scettiche a proposito della morte di Bin Laden e il cenno al fatto che “L’amministrazione Obama sta decidendo se fornire prove aggiuntive o meno”. La Cnn si chiede “Come mai è stato sepolto in mare”, mentre il Washington Post rileva che gli Usa restano “cauti sul rilascio delle prove” che effettivamente sia Bin Laden l’uomo ucciso a pochi km da Islamabad. Il New York Times si dedica con un lungo e informatissimo pezzo a descrivere tutto quel che c’é stato “Dietro la caccia”, ma non mostra dubbi sulla questione dell’identità. Mentre Huffington Post si chiede a tutta pagina “E’ ora di andarsene?” dall’Afghanistan, L’Economist si pone due domande: “E’ giusto celebrare la morte di Osama” e “Cosa sapeva il Pakistan?”. E Skynews, dando voce ai ricorrenti dubbi di molti lancia: “Gli Stati Uniti possono dare la prova finale della morte di Osama?” aggiungendo che “Le circostanze” che hanno condotto a quell’esito sollevano “la domanda urgente su come gli Stati Uniti siano sicuri che si tratti proprio di quell’uomo”.

redazione@approdonews.it