banner bcc calabria

USB: continua il dramma della disabilità mentale nel reggino, così come l’assordante silenzio del Commissario Guido Longo

banner bcc calabria

banner bcc calabria

Abbiamo avuto modo di leggere su una nota testata online cittadina l’intervista realizzata a Immacolata Cassalia, presidente dell’associazione Insieme per la disabilità, di cui ben conosciamo l’impegno costante a salvaguardia dei diritti dei disabili mentali e delle loro famiglie.
È uno spaccato assolutamente reale del dramma sociale che vive la Città Metropolitana di Reggio Calabria, dove vige una forma di gestione delle strutture residenziali divenuta illegittima nel tempo a causa dell’evoluzione normativa. Questo non solo ha portato all’avvio di un’inchiesta da parte della Procura reggina, ma cosa ben più grave e assurda ha prodotto il blocco dei ricoveri, tanto è che si è costretti a rivolgersi fuori provincia per accedere a questi servizi o, nella peggiore delle ipotesi, a provare ad affrontare la malattia in casa.
Non stiamo parlando di una novità recente ma di una stortura che va avanti da troppi anni ormai: già dal 2008 si sarebbe dovuto definire il percorso di definitivo accreditamento delle strutture, ma ad oggi tutto rimane in un limbo infernale che danneggia i malati e le loro famiglie, e mortifica i lavoratori costretti a barcamenarsi a causa dei continui ritardi nei pagamenti, oltre che per l’eterna precarietà in cui sono costretti a vivere.
È dal 2010 che la sanità in Calabria è commissariata, dal gennaio 2019 addirittura abbiamo avuto come commissari prima un generale dei Carabinieri in pensione e adesso un ex Questore, ma niente sembra scalfire questo sistema di illegalità e sofferenza. Il silenzio della struttura commissariale, il mutismo del Commissario Guido Longo al riguardo, è un ulteriore colpo inferto alla dignità di chi dovrebbe essere maggiormente protetto dalle istituzioni.