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Usura: sgominata banda a Vibo Valentia, 9 arresti

Usura: sgominata banda a Vibo Valentia, 9 arresti

| Il 10, Nov 2011

Applicavano un tasso d’interesse del 1.500%

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Usura: sgominata banda a Vibo Valentia, 9 arresti

Applicavano un tasso d’interesse del 1.500%

 

(VIBO VALENTIA – E’ in corso in Calabria un’operazione della Guardia di finanza e dei carabinieri per l’esecuzione di dieci ordinanze di custodia cautelare contro i componenti di una banda di usurai che svolgeva la sua attività criminale in varie zone della regione, ai danni, in particolare, di alcuni imprenditori. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal gip di Vibo Valentia su richiesta del Procuratore della Repubblica, Mario Spagnuolo. Agli arrestati viene contestata l’associazione per delinquere finalizzata ad usura aggravata, abusiva intermediazione finanziaria e tentata estorsione. Gli arresti sono in corso, in particolare, nella zona delle Serre per quanto riguarda la provincia di Vibo Valentia, nella Locride (Reggio Calabria) ed in alcuni centri del Lametino (Catanzaro).

Sarebbero arrivati a farsi pagare i prestiti che concedevano a un tasso di interesse del 1.500% l’anno i presunti componenti della banda di usurai sgominata dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri di Vibo Valentia con l’operazione Business Cars. Il nome dato all’operazione trae spunto dal fatto che uno degli imprenditori, vittima dell’usura, titolare di un autosalone, sarebbe stato costretto a pagare i suoi debiti, quando non era in grado di farlo in contanti, con auto di lusso che gli usurai, dopo averle utilizzate per un periodo, vendevano poi a commercianti di automobili compiacenti. Gli investigatori hanno accertato il caso di un imprenditore costretto a vendere il proprio appartamento alla persona gli aveva erogato il prestito e a pagare poi l’affitto alla stessa persona per continuare a restare nella stessa abitazione. Alcuni degli arrestati, anche se nei loro confronti non viene contestata l’aggravante del metodo mafioso, sarebbero vicini alla cosca Mancuso della ‘ndrangheta.

Sono nove le persone arrestate da Guardia di finanza e carabinieri nell’ambito dell’operazione ‘Business cars’ contro un’organizzazione di usurai. Le persone finite in manette sono Maurizio Camera, di 36 anni, e Luciano Latella (48), entrambi di Ardore (Reggio Calabria); Giovanni Battista e Francesco Tassone, di 56 e 21 anni, padre e figlio, e Girolamo Macrì (33), di Soriano Calabro (Vibo Valentia); Luigi Caré (47), di Serra San Bruno (Vibo Valentia); Nazzareno Pugliese (62), di San Costatino Calabro (Vibo Valentia); Franco Carmine (35), di Magisano (Catanzaro) e Adriano Sesto (37), di Lamezia Terme (Catanzaro). Una decima persona coinvolta nell’operazione, della quale non é stata resa nota l’identità, è riuscita a rendersi irreperibile. Nell’ambito dell’operazione, inoltre, sono stati sequestrati beni per un valore di quattrocentomila euro. Si tratta di un appartamento a Soriano e di quattro automobili, due delle quali di lusso.

E’ partita dalla denuncia presentata un anno fa da uno degli imprenditori vittime dell’organizzazione criminale l’indagine che ha portato all’arresto dei componenti di una banda di usurai che agiva nella province di Vibo Valentia, Catanzaro e Reggio Calabria. Lo ha riferito il Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo. “Si tratta – ha detto Spagnuolo all’ANSA – della più importante indagine in materia di usura condotta in provincia di Vibo Valentia ed ha consentito, grazie alla professionalità degli investigatori, di ricostruire numerosi fatti di usura riconducibili a due distinti gruppi criminali. Siamo partiti dalla denuncia di un imprenditore per poi ricostruire in termini di assoluta gravità il gravissimo condizionamento all’economia legale da parte degli usurai che sono stati arrestati. Assolutamente indispensabile è stata la collaborazione delle parti offese. Auspico che la collaborazione degli imprenditori che sono parti lese in questo processo non resti un fatto isolato, ma s’intensifichi consentendo all’autorità giudiziaria di portare avanti le indagini”. “Questa operazione – ha concluso il Procuratore di Vibo Valentia – dimostra che quando c’é la collaborazione da parte dei cittadini usurati, lo Stato riesce a dare in termini rapidi un’idonea risposta di giustizia”.

Sono due le organizzazioni criminali stroncate dalla Guardia di finanza e dai carabinieri nell’ambito dell’operazione Business Car che ha portato all’arresto di nove persone con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata all’usura. I componenti delle due organizzazioni criminali, avvalendosi del vincolo associativo, con minacce ed estorsione, applicavano alle proprie vittime un tasso usuraio dall’864% al 1503,8% annuo, ovvero dal 72% al 136,71% mensile. La prima associazione, che agiva nelle province di Reggio Calabria e Catanzaro, composta da 12 soggetti, tutti con pregiudizi di polizia come omicidio, occultamento di cadavere, associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico internazionale di stupefacenti, abuso su minore di anni 14, estorsione e truffa, ha concesso alla vittima, titolare di una ditta per la commercializzazione di automobili, nel novembre del 2007, un prestito di 15 mila euro pretendendo ed ottenendo fino all’ottobre 2008, quale contropartita, alcune autovetture per un valore di mercato superiore ai 500 mila euro corrispondendogli somme di denaro assolutamente esigue. L’organizzazione, per monetizzare i 55 autoveicoli che aveva ricevuto dal titolare dell’autosalone in cambio del prestito concessogli, per un valore complessivo di circa un milione e 300 mila euro, si è avvalsa di una rete di dieci autosaloni e di una concessionaria conniventi a Catanzaro, Lamezia Terme, Rosarno, Ardore, Bovalino, Satriano, e Vibo Valentia. La seconda associazione, che agiva in provincia di Catanzaro ed era composta da 10 persone, alcune delle quali con precedenti di polizia come truffa, usura e riciclaggio, vicini alla cosca Mancuso della ‘ndrangheta, ha concesso all’imprenditore usurato, in più soluzioni, nel periodo compreso tra maggio 2008 e febbraio 2010, un prestito complessivo di 127 mila e 500 euro, pretendendo ed ottenendo, a titolo di interessi, 113 mila e 600 euro in contante, due autovetture del valore 44 mila euro e, per il rientro definitivo, l’ulteriore corresponsione di 400 mila euro, ottenuta mediante minacce esplicite. Tra i beni posti a garanzia del prestito usuraio ottenuto figura la cessione di una di un immobile sita nel mantovano il cui valore commerciale è di un milione e 600 mila euro. Nel corso dell’attività investigativa, inoltre, sono stati accertati ulteriori prestiti usurai ad altre vittime tra cui un commerciante di auto, che tra il 2005 ed il 2009, a fronte di un prestito iniziale di 37 mila e 600 euro, è stato costretto a corrispondere interessi usurari per 161 mila e 650 euro in contanti ed un’automobile del valore di 25 mila euro. Un commerciante ambulante, inoltre, tra il 2008 ed il 2010, a fronte di un prestito iniziale di complessivi 20 mila euro, è stato costretto a corrispondere interessi usurari pari a 53 mila euro in contanti ed un immobile ad uso commerciale di sua proprietà, del valore di 40 mila euro, che, con apposito contratto, veniva ceduto in locazione allo stesso usurato, che era costretto a pagare un affitto annuo di 2.400 euro.

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