‘Vado in carcere poi faranno decreto’
redazione | Il 16, Nov 2012
L’Aula di Palazzo Madama approva il carcere per i giornalisti
‘Vado in carcere poi faranno decreto’
L’Aula di Palazzo Madama approva il carcere per i giornalisti
“In Italia i problemi si risolvono un minuto prima o un minuto dopo che succede il patatrac. Quindi credo che io andrò in carcere e, a quel punto, accadrà qualcosa”. Lo afferma Alessandro Sallusti, che nelle prossime settimane potrebbe finire in carcere dopo la condanna a 14 mesi di reclusione per diffamazione. “L’unica cosa che può accadere di serio e concreto – ha detto ancora il direttore de Il Giornale a ‘Un giorno da pecora’ su Radio2 – è che Monti scenda dal suo piedistallo ipocrita e faccia un decreto legge che dica che per i reati d’opinione non si va in carcere, punto”. Il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, ha raccontato a ‘Un Giorno da Pecora’ di essere stato avvicinato da alcune persone che gli hanno proposto una fuga all’estero per evitare il carcere. Il giornalista ha ribadito quanto detto in un’intervista a ‘Il Fatto Quotidiano’, aggiungendo di non sapere da dove veniva la proposta e che ha avuto ”un paio di incontri” con queste persone alle quale ha risposto ”che non trattavo nulla e che non se ne parlava neanche”. Alle domanda se avrebbero potuto essere dei servizi segreti, Sallusti ha aggiunto: ”Posso immaginare che erano una roba del genere”
SI’ AL CARCERE PER I GIORNALISTI – Si’ al carcere per i giornalisti che diffamano. L’Aula di Palazzo Madama approva con voto segreto l’emendamento della Lega che prevede il carcere fino a un anno per chi diffama a mezzo stampa con l’attribuzione di un fatto preciso, cioe’ ”il caso piu’ grave” precisa il leghista Sandro Mazzatorta firmatario della norma.
Il carcere fino ad un anno per i cronisti che diffamano passa nell’Aula del Senato con 131 si, 94 no e 20 astenuti. “Questa norma passa con un voto anonimo – commenta il responsabile Giustizia dell’Idv Luigi Li Gotti – voi della Lega avete ottenuto un grande risultato politico”, aggiunge. Li Gotti dice sì alla richiesta di Luigi Zanda (Pd) di sospendere i lavori per capire come procedere ora sul ddl Diffamazione. Richiesta condivisa anche dal capogruppo dell’Udc Giampiero D’Alia.
Con l’ok all’emendamento della Lega al ddl Diffamazione il governo è stato battuto. Il sottosegretario alla Giustizia Antonino Gullo conferma di aver dato parere negativo alla proposta leghista dopo aver invitato il Carroccio al ritiro.