Vaticanisti, miei cari!
Mirella Maria Michienzi | Il 13, Apr 2011
La nostra scrittrice analizza le dichiarazioni del vaticanista De Mattei
Vaticanisti, miei cari!
La nostra scrittrice analizza le dichiarazioni del vaticanista De Mattei
Gentile Direttore,
alcune sere fa, ho sentito le dichiarazioni di un Vaticanista, tale De Mattei, che mi hanno lasciata sconvolta e mi hanno riconfermato, pur essendo credente e cattolica, le mie molte perplessità sui comportamenti della Chiesa in genere, nonché dei suoi autorevoli seguaci.
De Mattei ha sostenuto apocalitticamente, alla maniera di Savonarola, che i vari cataclismi e gli incidenti nucleari, che si stanno abbattendo sulla terra, non sono altro che un segno delle punizioni di Dio per i peccati degli uomini!
Al di là del fatto che non so da dove De Mattei – ma anche chi la pensa come lui e come il Papa – abbia dedotto ciò, la mia perplessità diviene maggiore pensando che tutte le persone colpite da disgrazie, siano esse cataclismi o malattie, si sentano doppiamente colpite, davanti a simili affermazioni.
La persona caduta in disgrazia ha bisogno di doveroso rispetto,sostegno, e non di ulteriori colpi, simili a mazzate o, per meglio dire, a bacchettate, che provengono appunto… da bacchettoni.
Gli effetti di certe parole possono essere pericolosi e devastanti, perché la mente umana è fragile e può essere indotta per disperazione a gesti efferati o al suicidio.
L’umanità potrebbe sentirsi abbandonata e persa …tanto da ricorrere alla magìa e ai “santoni”.
E’ questo l’aiuto che sa dare la religione?
Queste affermazioni, più che avvicinare alla fede, allontanano, perché fanno cadere ancor di più nel baratro delle incertezze e del dubbio.
Un’altra frase tipica, che si rivolge all’ammalato o a chi è caduto in disgrazia, sempre da parte della “ gente di chiesa”, è: Le tue sofferenze servono per liberare tante anime dal Purgatorio!
Davanti a simili parole un malato terminale, un paralizzato, un terremotato .., cosa può pensare, specialmente se ha figli in tenera età?
Eppure ci viene insegnato che Dio è Amore, che Dio è Padre…
Allora c’è una grande contraddizione. Può un Padre, può anche un semplice genitore mortale, voler punire in maniera catastrofica i propri figli ?
Penso proprio di no, qualunque cosa facciano o abbiano fatto!
Può Chi rappresenta l’Amore per eccellenza compiere e seminare stermini…che non sono dettati dall’amore ?
Cerchiamo, cari vaticanisti, di limitarci nelle parole in quanto voi, come noi, siete esseri umani limitati; nessuno può andare troppo al di là; nessuno può entrare nel mistero, perché è rischioso per sé e per gli altri. L’Ulisse dantesco serve da monito, affinché l’uomo non voglia andare oltre.
Non è giusto voler a tutti i costi parlare di qualcosa, che nessuno conosce concretamente, non solo asserendo situazioni apocalittiche ma, anche, aggiungendo ipotesi di giustificazioni che sanno più di profano che di sacro.
Poiché non possiamo essere in grado di sciogliere l’enigma del mistero, non ci rimane altro che aiutarci reciprocamente nella quotidiana lotta tra il Bene ed il Male, eliminando ogni linguaggio superstizioso ed offensivo, sia per chi è colpito da disgrazia sia per la religione stessa.
Il vaticanista dovrebbe soltanto ricordare, alla Chiesa e all’umanità , la dignità di tutti gli uomini ed il valore della sofferenza; quest’ultima, non nel senso di riscatto per i peccati altrui ma nel senso di doveroso rispetto.
Alla Chiesa andrebbero ricordate grandi figure che hanno vissuto lontane dal lusso e dalla ricchezza: Suor Teresa , San Francesco d’Assisi, San Francesco di Paola ed anche tanti altri che , pur non essendo di religione cattolica, hanno vissuto “secondo il nostro Vangelo “ con povertà e amore per il prossimo, per esempio il Gandhi.
Non sono una vaticanista, sono una persona comune che ha un grande rispetto per il prossimo, soprattutto quando è colpito da mali e sciagure.
Io …,se un giorno…sarò alla presenza del Signore, Gli chiederò: “ Signore , perché ?”. ..
“Quando penso alla mia vita…quando penso ai miei mali, o mio Signore, Ti chiedo : Perché.
Poi, quando vedo a che punto arrivano l’egoismo e la cattiveria umana, o mio Signore , Ti ringrazio, perché in ogni momento della giornata mi fai amare il mio prossimo, mi fai considerare ogni uomo mio fratello.”
(Mirella Maria Michienzi ; Catarsi, pag.91 – ed. Laruffa)
Mirella Maria Michienzi