Versailles e Bachi da Pietra in concerto a Lamezia Il duo pesarese arriva alle Officine Sonore
Due band italiane ricche di talento per due concerti da non perdere questo fine settimana alle Officine Sonore di Lamezia Terme. Si comincia venerdì 18 dicembre alle ore 23 con il power-duo pesarese Versailles, formato da Damiano Simoncini (Maria Antonietta, Young Wrists, Damien, Melampus, Brace) e Manu Magnini (Container 47, Key-Lectric, Celestial) che torna con il terzo LP “Pointers”, distribuito dalla label indipendente svizzera Swiss Dark Nights. L’idea alla base del concept e quella di un flusso circolare di punti in cui la spigolosità del genere trova una sua coerenza nella sequenza dei brani. Nessun nome alle tracce, parole a malapena percepite, tra futurismo e non-sense che hanno come unico scopo quello di servire le sonorità minimali e a bassa fedeltà del duo. In “Pointers”, l’unico punto di riferimento sono i numeri, dall’uno all’otto: otto numeri per otto punti che si involano in meno di trenta minuti tra echi di Killing Joke, Butthole Surfers, The Fall, The Jesus Lizard. Voce aliena, chitarre torbide e opprimenti tra scuola post-punk e scuola Sonic Youth, groove inarrestabili. Il minimalismo dei Versailles riscopre un gusto d’annata che alla famigerata East Coast italiana proietta l’ascolto in un viaggio ad altissima velocita verso l’East Coast d’oltreoceano, tra post-punk, dark wave e noise rock.
Domenica 20 dicembre (ore 23), invece, spazio al black metal dei Bachi da Pietra di Giovanni Succi e Bruno Dorella, degni rappresentanti del genere, sulla scena italiana ormai da oltre 10 anni. “Necroide”, l’ultimo lavoro del duo piemontese, è un’evoluzione continua e non c’è modo di arrestarla. Se con “Quintale” (2013) il legno si era fatto pietra, virando a sorpresa verso qualcosa di simile al metal, ora i Bachi Da Pietra si rivestono di una spessa corazza opaca e quel metallo si fa nero. Il sesto album in studio è un ritorno ancor più profondo alle radici musicali che segnarono la loro adolescenza e che coincisero grosso modo con la scena heavy metal dei primissimi anni Ottanta. Eppure, anche in questa ennesima trasfigurazione, quelle dei Bachi restano canzoni d’autore. La nuova scommessa di Succi e Dorella è dare vita a un Frankenstein musicale, qualcosa di apparentemente paradossale e inimmaginabile, una sorta di cantautorato black metal, attraverso brani in cui risuoni, mascherata in quel nero, anche la pulsazione vitale della black music, contrapposta a quella eternamente e felicemente mortifera del metal. La stessa compresenza di opposti che ha ispirato la composizione musicale si ritrova nella materia dei testi. La necrofilia e l’orrore (temi topici e stereotipati del metal, e i titoli prendono quasi tutti spunto da luoghi comuni del genere) si trasfigurano concretamente in “Necroide”, dipingendo un affresco vivido e grottesco del presente: storie, personaggi, eventi, concreti scenari distopici di un futuro così prossimo da essere a portata di orizzonte. Questo è “Necroide”, l’ennesima mutazione dei Bachi Da Pietra. Un disco denso, un ritorno a un tempo remoto che coincide con un possibile futuro. “Per noi ultra quarantenni vecchi e marci di oggi – dichiarano i Bachi – quei primi anni Ottanta erano i bei tempi, e prima o poi, all’approssimarsi della fine, si torna alle origini, mischiando tutto insieme. Così nasce ‘Necroide’. La scommessa con un piede nella fossa di chi non ha niente da perdere”.
Due grandi serate live al music club di Lamezia Terme, divenuto negli anni un importante punto di riferimento della scena musicale indipendente, specie nel Meridione. Due concerti che saranno però anticipati giovedì 17 dicembre dall’edizione natalizia di Stage On Air, il talent show inventato dalle Officine Sonore con il solo scopo di far divertire il pubblico, vero protagonista della serata.