Avvisi di “allerta salute” diramati dal Ministero della Salute su
lotto di prodotti alimentari ritirati dal mercato perché pericoloso
per istamina oltre i livelli consentiti. Con questa motivazione un
lotto di agone essiccato sta per essere ritirato dagli scaffali dei
supermercati perché considerato potenzialmente pericoloso per la
nostra salute. Nello specifico si tratta dell’agone essiccato
sottovuoto con marchio MISULTIN STORE SRL prodotto dall’omonima
azienda che ha sede a Olginate (LC) in via Albegno n 22. Il lotto
oggetto di richiamo è 1903/AS contenuto in confezioni sottovuoto a
peso variabile di circa 250 gr cad. Secondo quanto riferito dal
Ministero, il richiamo è stato reso necessario dalla “presenza di
un tasso di istamina superiore ai limiti consentiti dalla legge”.
Per questo è stato disposto il ritiro in autocontrollo a scopo
precauzionale dalla stessa azienda. La sindrome sgombroide è una
patologia simil-allergica risultante dall’ingestione di pesce
alterato. È il secondo tipo più frequente di intossicazione da
prodotti ittici, seconda solo alla ciguatera. Spesso tuttavia non
viene rilevata perché assomiglia e confusa con l’allergia
alimentare.La sindrome sgombroide può derivare dall’inappropriato
trattamento del pesce durante l’immagazzinamento o la lavorazione;
quando per l’innesco di processi di degradazione si producono
quantità importanti di istamina. L’istamina è una delle sostanze
tossiche implicate nell’intossicazione sgombroide. Nel tessuto di
pesci in decomposizione sono state trovate altre sostanze chimiche, ma
la loro associazione con la sindrome sgombroide non è stata stabilita
chiaramente. Le manifestazioni cliniche dell’ intossicazione
riguardano l’apparato gastrointestinale (nausea, vomito, diarrea) il
sistema nervoso centrale (vertigini, cefalea), la cute (rush) ;
raramente si osservano disturbi respiratori e ipotensione. L’inizio
della sintomatologia è rapido (20-30 minuti dall’assunzione
dell’alimento) e i disturbi, abitualmente di lieve entità, si
risolvono generalmente in breve tempo; solitamente durano meno 24 ore.
La sindrome, sebbene frequente, viene spesso diagnosticata come
reazione allergica alimentare. Pertanto Giovanni D’Agata, presidente
dello “Sportello dei Diritti
[http://www.sportellodeidiritti.org/]”, invita chiunque avesse
acquistato questo prodotto a non consumarlo e a consegnarlo al
rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL
locale.