Via Seminara, tra clip e battute spunta istanza del 2010 Un video del PCI sulla strada della discordia impazza sul web. Ma già nel 2010 Tripodi aveva protestato con Anas, ritenuta l'assegnataria del tratto
di Giuseppe Campisi
Polistena – Impazza sul web un filmato ad opera della locale sezione del PdCI intitolato “La bretella della vergogna contesta tra Anas e Provincia” che illustra goliardicamente le condizioni della strada di collegamento con Cinquefrondi e l’innesto della SGC Jonio Tirreno. La clip, della durata di poco più di due minuti, ha come scopo non solo quello di rafforzare la denuncia dello stato di dissesto del manto stradale ma ha anche l’obiettivo di inviare un messaggio al sindaco della città di Cinquefrondi, comune titolare del tratto più esteso, per far sì che lo stesso si adoperi per effettuare le riparazioni più urgenti.
“Il comune di Polistena sul proprio territorio ha sempre garantito interventi per una sicurezza minima” recita una scritta in sovrimpressione mentre si vede percorrere la strada a bordo di una vettura che si dirige verso Cinquefrondi sulle note farsesche di “Simpatiche Canaglie” che dà il benvenuto a nome del sindaco, cercando di schivare buche e deformazioni varie, con la sottolineatura di alcuni interventi eseguiti e della mancata realizzazione dell’asfalto da parte dell’ente provinciale che pure si era impegnata in tal senso.
“Nel frattempo è il comune di Cinquefrondi che ha l’obbligo di tutelare la sicurezza dei transitanti come il comune di Polistena ha sempre fatto nel proprio” continua il video che vede impegnato il mezzo sulla via del ritorno verso Polistena con l’invito stavolta lanciato direttamente a Conia: “ invece che fare chiacchiere, ripari la strada… è urgente”. Ma da fonti vicine all’amministrazione cinquefrondese è stata resa nota, intanto, la riesumazione di una istanza (che alleghiamo in calce) datata 15/06/2010 a firma dell’allora neo eletto sindaco di Polistena, Michele Tripodi, che rivolgendosi direttamente al dirigente generale Anas di Catanzaro, all’amministratore delegato Anas a Roma e per conoscenza all’allora sindaco di Cinquefrondi, Marco Cascarano, richiedeva un intervento urgente di bitumazione del tratto, oggi della discordia.
Un documento persino precedente (e condiviso) alla richiesta congiunta dei due sindaci (ora in baruffa) dello scorso 2015 nel quale, sin da allora,Tripodi faceva presente il penoso stato di manutenzione degli svincoli e delle pertinenze nonché dei collegamenti stradali annessi allegando, per di più, un verbale di trasferimento in cui dava dimostrazione della competenza di Anas (ritenuta la legittima assegnataria del tratto) a farsi carico degli interventi. La lettera continuava illustrando le motivazioni per cui Anas avrebbe dovuto procedere tra cui il fatto che la strada “fornisce l’accesso principale alla città di Polistena, centro popoloso della Piana, dotato di ospedale di riferimento, e denominato Città d’Arte per la sua valenza turistica e storica”. La comunicazione aveva termine con la richiesta ad Anas di “un immediato ed urgente intervento di ripristino del manto bituminoso per il tratto specificato in oggetto di 1,500 km circa” con tanto di “diffida a provvedere entro il termine di 30 giorni, significando che questo Comune è pronto ad esperire azione risarcitoria per i danni che saranno cagionati all’immagine di Polistena, e per i continui disagi ai suoi cittadini”. Tutto questo mentre ancora oggi, né Anas, né Provincia, né antri soggetti pubblici hanno efficacemente messo mano al breve ma significativo tratto e con il contorno di tutte le polemiche di questi ultimi giorni che avrebbero potuto molto più proficuamente essere canalizzate in un’azione unitaria e rafforzata alla luce di ben due precedenti scritti da utilizzare come prova di un’attenzione sulla questione, seppur a distanza di un quinquennio, mai venuta meno. E sempre per il bene comune.