“Gioia 74”, archiviazione ex sindaco Bellofiore Stesso provvedimento per i componenti della sua Giunta, il segretario comunale e il responsabile dell'ufficio legale del Comune gioiese
di Domenico Latino
GIOIA TAURO – Si è definitivamente concluso in fase di indagini preliminari, con l’emissione di ordinanza di archiviazione emessa dal GIP del Tribunale di Palmi, il procedimento penale a carico dell’ex sindaco Renato Bellofiore (difeso dall’avv. Domenico Dato), dei componenti della sua Giunta (Rizzo, Della Vedova, Dato, Longobucco), del segretario comunale Corrado e del responsabile dell’ufficio legale del Comune, avv. Musitano, tutti denunciati “azzardatamente” nell’agosto 2013 dai componenti del direttivo del circolo tennis “Gioia 74”, presieduto dall’avv. Francesco Sofia, per ipotesi di presunto abuso d’ufficio e presunti falso e truffa.
Procedimento per il quale già il Pubblico Ministero nel 2014 aveva chiesto l’archiviazione stante l’infondatezza delle accuse mosse a cui però l’avvocato Sofia si era opposto. A darne notizia un comunicato stampa a firma di Renato Bellofiore, Jacopo Rizzo (ex vicesindaco) e Monica Della Vedova (ex assessore). La vicenda, definita fin da subito dagli amministratori vittime delle denunce infondate, assurda e paradossale, ebbe vasto clamore in città anche per l’eco suscitata sugli organi di stampa.
Da una parte, i componenti del Circolo che “a detta del suo presidente, avv. Sofia – si evidenzia nella nota – dovevano ritenersi addirittura portatori di una “missione soggetta a comandamenti superiori e una gerarchia etica nella quale prevale la legge della nostra coscienza morale” che qualificavano i presunti abusi edilizi perpetrati all’interno del terreno comunale dove sorge il circolo e per i quali pendono ben due processi penali a carico del presidente Sofia, come semplici migliorie e che ritenevano assolutamente meritorio quanto da loro perpetrato arrivando a stigmatizzare il comportamento dell’Amministrazione in carica affermando, a più riprese, non solo che “un’ Amministrazione intellettualmente onesta non avrebbe mai avuto il coraggio di ostacolare questo percorso” ma che tutto sarebbe da ricondurre ad un’ipotesi ritorsiva legata all’attività professionale del suo presidente svolta a loro dire nell’anno 2013”.
Dall’altra l’Amministrazione comunale Bellofiore la quale ribadiva che “l’ipotesi ritorsiva – continua il comunicato – era una semplice ciarla cittadina, inventata ad hoc per spostare l’attenzione dalla vera e unica vicenda rilevante perché di carattere penale – ossia i presunti abusi edilizi perpetrati e contestati dal Pubblico Ministero e aventi rilevanza penale – ad altre questioni totalmente inventate. Giacché tale assurda teoria della ritorsione aveva già ottenuto dal Tribunale di Palmi una sonora bocciatura da specifico e altro decreto di archiviazione che, in parte motiva, definiva poco seri gli elementi posti a sostegno della medesima, evidenziava – con riferimento alla missione poco sopra richiamata – come nessuno potesse ritenersi “legibus solutus” (ossia aggiungiamo noi “sciolto dalle leggi”, cosa che poteva esistere solo nei regimi di tipo imperiale o monarchico allorché alcuni cittadini non erano tenuti al vincolo di rispettare le leggi esistenti) dovendo rispettare, innanzitutto, sempre e comunque la Legge; richiamava, infine, la pendenza ad oggi di ben due rinvii a giudizio con processo penale in corso di svolgimento presso il Tribunale di Palmi a carico del presidente del Circolo per abusivismo edilizio, violazioni sismiche e paesaggistiche e altro riferibili ai lavori all’interno del circolo medesimo che escludevano in radice, in difetto di presentazione di apposita sanatoria e apposite autorizzazioni di altri Enti (tra i tanti si citano le Ferrovie dello Stato per il vincolo a loro favore di inedificabilità entro una certa fascia che il Circolo tennis non stava rispettando), ogni possibilità di soluzione”.
Il Tribunale di Palmi, nella persona del GIP, dott. C. A. Indellicati, “con motivazione risoluta, decisa, inequivocabile, e definitiva” – si rimarca nella nota – scrive che “condivide appieno” quanto rappresentato dal PM (in realtà sono stati due i PM che hanno chiesto l’archiviazione: il primo che condusse le indagini, nel 2014; il secondo nel 2016, presente in udienza camerale di opposizione all’archiviazione, anch’esso favorevole ad archiviare) nella parte motiva della richiesta di archiviazione. “Si osserva comunque che tra le altre motivazioni che hanno portato il PM a chiedere l’archiviazione, condivisa dal Gip, vi è scritto che “l’A.G. ha comunque rinviato a giudizio Sofia per gli abusi edilizi evidenziati dagli organi comunali di Gioia Tauro”, che “le indicazioni temporali fornite da Bellofiore in ordine agli atti di controllo (mancati pagamenti della luce e dell’acqua pubblica consumata dal Circolo tennis) compiuti in data antecedente all’asserita causale/questione “Alagna” sono state oggettivamente riscontrate” e che – concludono – “la delibera in contestazione (incarico avvocato esterno) a seguito delle indagini è risultata sostanzialmente corretta” e ha posto fine alla vicenda”.