Vigili del Fuoco si battono contro povertà dei precari Ancora mobilitazioni in difesa della categoria
Mentre la Caritas attraverso il S.E. Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale CEI, ha lanciato appunto l’allarme per la grandissima povertà che si è espansa tra i giovani ed i meno giovani di tutto il territorio italiano, nei Vigili del Fuoco non è da meno questo scenario, anzi si fanno anche le discriminazioni tra lavoratori precari VV.F. con gli stessi diritti. Ancora una volta per i vari precari dei Vigili del Fuoco si è concretizzato ben poco, anzi alcuni personaggi affiancatori dell’attuale Governo tentano e stanno tentando di mandare un’ intera categoria al patibolo (si susseguono appuntamenti millantanti e riunioni inutili e dannose per tutti i precari VV.F. – Under & Over), hanno voluto “Ri-Suicidare” per l’ennesima volta l’intera categoria dei precari VV.F. (insieme a chi nel lontano 2007 ha fatto la prima strage di precari VV.F. – inserendo appunto i paletti), cercando di buttare via l’attuale bozza di stabilizzazione, proponendo appunto scorciatoie e “trappole suicida” per il personale (Over dai 41 anni in su), che secondo questi personaggi non troverebbero collocazione nel progetto che si sta portando avanti con la risoluzione FIANO, prospettando di continuare la loro vita lavorativa come precari con paletti di 500 gg lavorativi in cinque anni. Proposta da rigettare assolutamente, IRRICEVIBILE per chi ha già dato al Ministero dell’Interno parte della propria vita per il soccorso in questo paese.
Da premettere che: i richiami non sono stati tutti gli stessi per tutti e ne tanto meno gli stessi precari VV.F. hanno mai prestato servizio nei distaccamenti volontari come hanno fatto gli affiancatori di questo Governo – precisando che prima gli stessi “omini” erano contrari alla separazione delle liste tra personale volontario e quello precario VV.F., ed ora usufruiscono di questi contorti intrallazzi di precariato proponendo un paletto che va a discapito della maggioranza degli stessi precari VV.F. (Over).
Ora analizzando bene queste limitazioni inserite, possiamo ben notare che sono state strutturate in modo da salvaguardare solamente alcuni elementi, in quanto non tutti i precari VV.F. (Over) sono riusciti a svolgere il servizio richiesto per entrare a far parte di queste restrizioni, poiché nella maggior parte delle Centrali dei Vigili del Fuoco di tutta Italia i richiami non sono stati in primo luogo distribuiti in maniera corretta e secondariamente, non tutti i precari VV.F. fanno parte dei distaccamenti volontari.
Perciò il campo degli idonei si restringe a pochi intimi che hanno avuto la furbizia di iscriversi nelle liste dei volontari e che opportunamente hanno fatto domanda per rientrare nuovamente nella lista dei discontinui – adesso che è stata richiesta la separazione delle liste (alla quale, molti soggetti, si sono ribellati) forti del fatto che il volontariato gli abbia fornito i giorni necessari. Questi vecchi volponi hanno guardato solo i loro sporchi comodi, non includendo neanche uno dei colleghi nei loro piani menefreghisti e individualisti. Sempre gli stessi personaggi puntano il dito come al solito contro l’USB accusandola in modo pesantemente di colpe che non ha mai avuto (Vedi Risoluzione Fiano) dicendo che: «…questa spiegazione offende la categoria dei discontinui d’Italia…» – USB risponde a questa “idea” malata piena di metastasi attorno: «USB VV.F. non voleva e non vuole paletti di “nessun” genere ed assunzione per tutti (Vedi Risoluzione Fiano) .
L’Unione Sindacale di Base non ci sta’ proprio a tutto questo e se in settimana non troveremo risposte che attendiamo da due settimane, la stessa USB VV.F. inviterà tutti i precari VV.F. d’Italia a presentarsi indossando tutti i D.P.I. con le rispettive famiglie a seguito nei centri della Caritas a pranzo e a cena.