Villa Aurora, Nesci (M5s) contro Regione e Asp reggina Le parole della deputata: "Mi hanno negato una sala per una conferenza stampa sull'inquietante vicenda". Arriva il chiarimento del Consiglio Regionale
«Il Consiglio regionale della Calabria e l’Asp reggina mi hanno negato una sala per una conferenza stampa, prevista per l’otto giugno e allora annullata, sull’inquietante vicenda di Villa Aurora, su cui la politica calabrese ha mantenuto un assurdo mutismo e la stessa Asp è rimasta a guardare». Lo afferma in una nota la deputata M5s Dalila Nesci, capogruppo in commissione Sanità, che aggiunge: «Ora tireranno fuori speciali protocolli istituzionali, esigenze organizzative e altre questioni di forma. La sostanza non cambia, l’assistenza sanitaria nell’area di Reggio Calabria è compromessa dalle sorti della clinica Villa Aurora, su cui c’è un’inchiesta in corso e per cui, pure per tutelare i dipendenti, avevo presentato un esposto penale e chiesto per iscritto l’intervento del governatore regionale, Mario Oliverio, al solito silente, del vertice dell’Asp, Giacomino Brancati, che non mi ha neppure risposto, e della Prefettura di Reggio Calabria, che si era invece attivata». «Non so se il Consiglio regionale della Calabria e l’Asp reggina – aggiunge la parlamentare 5stelle – abbiano paura di me, che da deputato rappresento i cittadini. In ogni caso, ancora una volta devo denunciare l’ostracismo di istituzioni pubbliche e l’indifferenza rispetto a problemi sanitari molto gravi, che toccano l’intera comunità reggina, dunque anche i capoccioni di palazzo». «Chiederò subito – conclude Nesci – un incontro con i custodi giudiziari della clinica e, per costringerlo allo scoperto, con il governatore della Calabria, al quale ricordo che ha un mandato da onorare e che del suo operato risponde all’opinione pubblica, la quale non dimentica affatto».
REPLICA CONSIGLIO REGIONALE
“Il Consiglio regionale della Calabria ha sempre concesso le proprie sale, su richiesta dei rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni, a condizione che ci fosse la materiale disponibilità dei locali.
Il 29 maggio scorso, un collaboratore della deputata Nesci, da una personale casella di posta elettronica certificata, ha richiesto uno spazio di Palazzo Campanella per una conferenza stampa da tenersi l’8 giugno. A tale richiesta, già il 30 maggio scorso, è stato dato un riscontro ufficiale, nel quale è stato comunicato che tutte le sale erano già state prenotate per quella data e si è suggerito di formulare con congruo anticipo eventuali future richieste, considerato l’elevato numero di istanze che quotidianamente pervengono all’Ufficio di Gabinetto del Consiglio regionale, istituzione che rappresenta, ogni giorno di più, un punto di riferimento per la società civile.
Ci sorprendono pertanto la tardiva tempistica (oltre una settimana dopo!) e la modalità della rimostranza della deputata Nesci. Ci rincresce inoltre dover rilevare che la deputata forse avrebbe voluto veder soddisfatta la propria pretesa a scapito di altre richieste che erano pervenute molto tempo prima. Nessun cerimoniale speciale, come sarcasticamente sostiene la parlamentare, ma solo un’applicazione rigorosa del principio “uno vale uno” che va adottato anche nel non scavalcare la fila. Ad ogni modo, ribadiamo l’apertura e la disponibilità del Consiglio regionale verso tutti i cittadini, a maggior ragione nel caso di un rappresentante delle istituzioni come un parlamentare in carica”.