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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 27 NOVEMBRE 2024

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Villa Betania, Sul: “Scellerato patto con Cgil, Cisl e Uil” "Lo statuto vigente è una palla al piede dell’Azienda perché non in regola con le norme regionali e, oltretutto, impedisce una gestione economicamente più produttiva"

Villa Betania, Sul: “Scellerato patto con Cgil, Cisl e Uil” "Lo statuto vigente è una palla al piede dell’Azienda perché non in regola con le norme regionali e, oltretutto, impedisce una gestione economicamente più produttiva"
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A leggere l’accordo firmato a fine anno fra la Presidenza di Villa Betania e CGIL, CISL e UIL si rimane sconcertati. E si comprende la motivazione per cui l’ Azienda e le altre sigle sindacali non vogliano il SUL al tavolo delle trattative. Avremmo contrastato in ogni maniera quest’accordo scellerato, frutto di un patto clientelare fra alcuni sindacati e l’Azienda che vuole salvaguardare posizioni di comodo e gestire assunzioni e consulenze. Avevamo avanzato una proposta per diminuire i costi del personale senza abbattimenti di ore per nessuno, tenendo tutti dentro e favorendo la strada verso il pensionamento di chi ne aveva maturate le condizioni, o stava per farlo. Ed agendo in maniera equa e oculata sull’organizzazione del lavoro.

Invece, con l’alibi del perdurare delle difficoltà economiche, si sceglie di collocare una parte del personale in Contratto di Solidarietà. E senza alcun criterio logico e produttivo.

Villa Betania è una Azienda che dipende interamente dalle prestazioni rimborsate dalla sanità pubblica. Pertanto, in caso di necessità comprovata, ogni persona ragionevole si sarebbe aspettata una manovra che vedesse la normativa per l’accredito al Servizio Sanitario Nazionale ed il conseguente rimborso del costo dei servizi erogati come unico ed insostituibile punto di riferimento. Invece non è stato così per una serie di motivazioni scritte nel verbale:

  1. Vengono collocate in contratto di solidarietà qualifiche che sono espressamente indicate dalle normative per l’accredito come indispensabili e non vengono nemmeno sfiorate qualifiche che non danno origine a nessun rimborso pubblico e, quindi, a nessun interesse economico dell’Azienda;
  2. Il personale impiegatizio viene sostanzialmente “graziato”, nonostante il giudizio più volte espresso dall’Azienda. Sarà perché lì ci sono interessi di una delle organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo?;
  3. Ci si accorge solo ora che esistono 4 educatrici senza titolo, alle dipendenze dell’Azienda da anni, e mentre stanno per acquisire il titolo necessario a rientrare nei canoni previsti dalle norme per l’accredito e si applica una norma sostanzialmente vessatoria in base alla quale o aderiscono al CdS e dimezzano le ore o sono destinate ad con un part time a 5 ore settimanali. Sarà perché questo personale ha ritenuto di dover ritirare la propria adesione ad un sindacato firmatario dell’accordo?;
  4. Per gli educatori ci si dimentica dell’astensione per maternità di una dipendente e si stila l’accordo senza citare la circostanza, né tenerla in conto. Inoltre ci si riferisce a qualifiche non più previste e specificate dalla normativa nazionale sulle professioni sanitarie. Sarà perché fra gli educatori c’è una rappresentante sindacale del SUL?;
  5. Si applica il CdS alle assistenti sociali, pur sapendo benissimo che una di esse è in procinto di pensionamento;
  6. Si interviene su settori che sono ricoperti, in preponderanza da iscritti al SUL.

Che non abbiamo avuto ascolto non ci stupisce. Siamo in presenza di una evidente incapacità gestionale comprovata da mille vicende, a partire dalle discussioni infinite sul cambio di statuto e sulla scelta della forma societaria che sono costate ingenti risorse per pagare consulenze, rivelatesi improduttive di risultati. Lo statuto vigente è una palla al piede dell’Azienda perché non in regola con le norme regionali e, oltretutto, impedisce una gestione economicamente più produttiva.

Ci chiediamo se la sanità pubblica possa tollerare che un centro riabilitativo che rimane di eccellenza (nonostante le evidenti lacune gestionali amministrative) sia gestito in questa maniera. Se il Presidente Oliverio ed il Commissario Straordinario Scura non ritengano di intervenire per assicurare gestioni all’altezza della professionalità e dell’impegno dei dipendenti. Se sia possibile lasciare alla deriva un centro che eroga servizi indispensabili, che funziona al meglio e che viene messo in questione da direzioni incapaci e clientelari.

Attendiamo risposta, riservandoci di proseguire in una azione di difesa dei diritti e della legalità in Villa Betania.

ALDO LIBRI, SEGRETARIO SUL REGGIO CALABRIA