Villa S. G., Associazione “Momento Civico”: Lo Stato dica se ha ceduto la sovranità di porzioni territoriali
redazione | Il 22, Ago 2024
Sembra di essere tornati alla metà degli anni ’60, quando l’Ufficio Affari Riservati del Ministero dell’Interno, meglio noto come Ufficio D, si rivolgeva al servizio di sicurezza della FIAT per ottenere informazioni che con i mezzi dell’epoca era difficile potessero essere acquisite da un elefantiaco apparato pubblico. Ma da allora sono passati quasi 60 anni e vedere che nuovamente i pubblici apparati di sicurezza si avvalgono di operatori di una società privata, peraltro usurpando una funzione stabilita dall’art. 12 del CdS è di una tristezza senza precedenti.
Pur avendo ribadito che il Questore mai avrebbe autorizzato una violazione di legge, mettendolo per iscritto nel nuovo piano per la gestione della fase di emergenza, appare evidente che questo sia il frutto di una errata interpretazione. Lo stesso vale per le direttive date dal Prefetto al Questore per la dislocazione delle forze in campo dove – secondo la convinzione interpretativa – il personale di Caronte&Tourist avrebbe dovuto essere in contatto radio con il personale adibito alla gestione dell’emergenza traffico.
La diatriba nata in un recente passato per l’utilizzo del LedWall, fatto autorizzare in modo rocambolesco e in violazione dello stesso codice della strada, sembra abbia perso quella funzione che voleva le diverse pattuglie impiegate costantemente aggiornate attraverso la visione sul pannello esposto, delle telecamere dislocate da Caronte&Tourist e che il Garante del trattamento dei dati personali – perché di trattamento si tratta – ha dovuto optare per una soluzione salomonica visto il coinvolgimento della Prefettura ma che oggi non viene più utilizzato se non in modo ridotto.
Anche l’adozione di un nuovo piano per l’emergenza che nelle intenzioni voleva mantenere libero il viale Italia, è stato vanificato spesso proprio per la mancanza di dimestichezza del personale della Compagnia di trasporti che gestiva la viabilità
Da circa 20 anni, poi, quella zona di piazza Stazione, via Garibaldi e via Marinai d’Italia, pur appartenendo al Demanio Stradale Comunale e che ha perso persino la toponomastica, essendo riportato in tutte le mappe come E45, sono appannaggio di personale privato che gestisce il traffico nell’indifferenza di chiunque, con funzioni pubbliche e private, attraversi quell’area.
Nonostante si continui a parlare di legalità e di Stato di diritto, è evidente il cortocircuito che si è determinato in una terra che – come dimostrano le stesse vicende ultime che hanno interessato la compagnia di navigazione – è intrisa fino al midollo di illegalità.
L’appello che facciamo non è ai cittadini ma al Prefetto, al Questore ed alle forze politiche affinché la città risvegli l’orgoglio e difenda la propria integrità territoriale, opponendosi ad una gestione fatta di interessi che sempre meno si riescono ad occultare.
Diversamente lo Stato, la Giustizia, il Governo Centrale e le sue articolazioni territoriali dichiarino il tracollo, in quest’area, dell’organizzazione statuale e l’avvenuta consegna ai privati delle libertà collettive ed individuali.