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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 28 GENNAIO 2025

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Violenza sulle donne, Corte Strasburgo condannata Italia Lentezza intervento causò omicidio

Violenza sulle donne, Corte Strasburgo condannata Italia Lentezza intervento causò omicidio
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La Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia per la lentezza nel proteggere
una donna e suo figlio dagli atti di violenza domestica del marito che hanno poi
portato all’assassinio del ragazzo e al tentato omicidio della moglie. I giudici
di Strasburgo, hanno stabilito che “non agendo prontamente in seguito a una denuncia
di violenza domestica fatta dalla donna, le autorità italiane hanno privato la denuncia
di qualsiasi effetto creando una situazione di impunità che ha contribuito al ripetersi
di atti di violenza, che in fine hanno condotto al tentato omicidio della ricorrente
e alla morte di suo figlio”.La Corte ha condannato l’Italia per la violazione dell’articolo
2 (diritto alla vita), 3 (divieto di trattamenti inumani e degradanti) e 14 (divieto
di discriminazione) della convenzione europea dei diritti umani. I giudici hanno
riconosciuto alla ricorrente 30 mila euro per danni morali e 10 mila per le spese
legali. Si tratta, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei
Diritti” della prima condanna dell’Italia da parte della Corte per un reato
relativo al fenomeno della violenza domestica. Il caso si riferisce a quanto avvenuto
a Remanzacco, in provincia di Udine, il 26 novembre del 2013 quando il marito, ora
in prigione, di Elisaveta Talpis uccise il figlio diciannovenne e tentò di uccidere
anche la madre. La furia omicida si scatenò dopo che la signora aveva denunciato
il marito e ripetute richieste di intervento rivolte alle autorità anche da parte
dei vicini.