Virus Hiv: scoperto ceppo molto aggressivo a Cuba Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 35,3 milioni di persone nel mondo vivono con l'Hiv
Ricercatori belgi hanno scoperto a Cuba una forma del virus Hiv che può portare
all’Aids conclamato ad una velocità tre volte superiore alla media dei 10 anni,
osservata per le specie virali Hiv più comuni. Secondo il nuovo studio, i pazienti
esposti al ceppo del virus CFR19 che causa l’AIDS, iniziano spesso a manifestare
i sintomi della malattia nel giro di due tre anni, prima ancora di sapere di essere
stati contagiati. Il rapporto dell’università di Leuven in Belgio, mette in guardia
dai pericoli per questi pazienti che hanno un arco di tempo possibile per i trattamenti
volti a bloccare la progressione della patologia, estremamente ridotto. Con possibili
gravi conseguenze per la salute pubblica. Gli studiosi hanno avviato l’indagine dopo
aver ricevuto segnalazioni di casi di aids aggressivi a Cuba: analisi del sangue
sono state condotte su 73 sieropositivi recenti. Di questi 52 avevano già l’Aids
conclamata, mentre per 21 la malattia era ad uno stadio iniziale. Confrontando i
tipi virali identificate nel sangue dei volontari, gli scienziati hanno osservato
che quelli contagiati con il CFR19 presentavano un carico virale molto più alto.
Ed era più forte la presenza delle cellule immunitarie ‘Rantes’, che usualmente
entrano in gioco quando il morbo è avanzato. Come riferito nello studio in questione
pubblicato sulla rivista EBioMEdicine, che Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello
dei Diritti”, ritiene opportuno poter diffondere in ragione della costante
attività dell’associazione anche in difesa dei malati di AIDS e per la costante
opera preventiva per la quale riteniamo non debba mai essere abbassata la guardia.Secondo
i ricercatori, la velocità con cui il CFR19 porta le persone ad ammalarsi di AIDS
non influisce sull’efficacia dei farmaci sugli individui infetti. La buona notizia
è che, per quanto ne sappiamo i farmaci che sono oggi disponibili sono ugualmente
funzionanti su tutti i diversi sottotipi di varianti. Lo studio avverte che tali
ricombinanti si possono diffondere velocemente, soprattutto nelle regioni con alti
livelli di immigrazione, come l’Europa o gli Stati Uniti. Secondo l’Organizzazione
Mondiale della Sanità, circa 35,3 milioni di persone nel mondo vivono con l’HIV,
che distrugge il sistema immunitario e ha causato oltre 25 milioni di morti di AIDS
da quando emerse nei primi anni 1980.