Vittoria e record per la calabrese Giusy Versace. Ottavo sigillo ai Campionati italiani Paralimpici
redazione | Il 31, Mag 2014
La giovane atleta ha conquistato i 100 metri con il nuovo record italiano sulla distanza. La soddisfazione e la sorpresa: «Devo dire che non me lo aspettavo, oggi ha funzionato la testa»
Vittoria e record per la calabrese Giusy Versace. Ottavo sigillo ai Campionati italiani Paralimpici
La giovane atleta ha conquistato i 100 metri con il nuovo record italiano sulla distanza. La soddisfazione e la sorpresa: «Devo dire che non me lo aspettavo, oggi ha funzionato la testa»
Giusy Versace mette l’ottavo sigillo sui Campionati Italiani Paralimpici, in corso in questo week end allo stadio Zecchini di Grosseto, e valevole come sesta tappa del circuito internazionale IPC Athletics Grand Prix. Questa mattina la velocista calabrese, portacolori della Handy Sport Ragusa, ha vinto i 100 metri con il nuovo record italiano sulla distanza di 14″44 (prec. 14″72 Golden Gala Roma 6 giugno 2013), precedendo Ida Nesse (Norvegia T44) 14″70, Martina Caironi (T42) 15″26, Alessia Donizetti (T44) 15″39 e Maria Adele Vigilante (T43) 15″45.
Un netto miglioramento per la Versace, che vale l’ottavo titolo italiano di carriera (5 sui 100 metri, 1 sui 200 e 2 sui 60 indoor) e il sesto record sulla distanza. Ma soprattutto un risultato che, ad inizio di stagione, fa ben sperare anche se quest’anno l’obiettivo principale dell’atleta è quello di migliorare alcuni aspetti tecnici della preparazione, non puntando quindi sulle competizioni.
«Devo dire che non me l’aspettavo – commenta a caldo la Versace – prima della gara ci siamo riscaldate pochissimo perchè dapprima annunciavano un lungo ritardo che poi è stato annullato e così, io e le mie compagne, ci siamo trovate a dover partire quasi all’improvviso. Ma oggi ha funzionato la testa, e quando è così, so che posso fare bene. Ero tranquilla e concentrata, sono partita abbastanza bene e dopo 20 metri ero già in testa. Sul finale, sono riuscita con la coda dell’occhio a leggere il tempo sul tabellone elettronico e mentre deceleravo, mi chiedevo se ero stata proprio io a fare quel tempone. Domani correrò i 200 metri e spero di avere la stessa calma e concentrazione di oggi».