Vittorio Sgarbi fa “visita” a Taurianova e… ricorda (lui) Emilio Argiroffi Il famoso critico d’arte parla dell’ex senatore ed ex sindaco come un grande scrittore e poeta, della sua amiciza e della “grande tradizione” che rappresenta per la città, oltre all’amicizia che lo ha legato con il medico e politico di origine siciliane ma taurianovese d’adozione
redazione | Il 08, Giu 2024
Di GiLar
Quante volte ci siamo ritrovati in un bar a parlare di quanto accaduto, di quella memoria che spesse volte seppur maledettamente corta, bussa alle porte della storia. Perché la memoria è sempre viva, ma lo è di più nelle menti che godono dell’onestà intellettuale (ah, questa sconosciuta!).
Per citare uno dei massimi filosofi del XIX secolo, e che tra le altre cose chi scrive non ama perché non si è mai capito se “fosse carne o pesce”, visto che ha mischiato capre e cavoli nel suo pensare, ovvero diverse correnti filosofiche associandoli ai pensieri orientali, immaginate cosa ne è uscito, Schopenhauer disse che, “La memoria è un essere capriccioso e bizzarro, paragonabile a una giovane ragazza: ora rifiuta in modo del tutto inaspettato ciò che ha dato cento volte, e poi, quando non ci si pensa più, ce lo porta da sé”.
Nel nostro caso quella “giovane ragazza” che non lo è, ma portato con sé la memoria è il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi e che al di là di ciò che si pensi, delle inchieste di Report, come dei suoi modi, è uno studioso importante, autore di un numero indefinito di pubblicazioni sulla (vera) cultura.
Vittorio Sgarbi ha fatto un tour in Calabria visitando paesi, tra questi Seminara Terranova Sappo Minulio, spacciando una visita elettorale per una visita culturale (ma ci può stare, lui è candidato con Giorgia nel Sud Italia. Ad esempio, curiosità, l’altro ieri a Sulmona in Abruzzo, c’erano tre persone ad ascoltare il suo comizio).
Ma quello che a noi interessa è stato il suo ricordo di Taurianova principalmente per il ricordo di un personaggio della cultura taurianovese riconosciuto in tutto il mondo per le sue opere, come l’ex senatore ed ex sindaco della città Emilio Argiroffi.
Quando avevamo scritto, una volta sola a dire il vero (perché questa Capitale non appassiona tanto chi scrive, però è un giusto e positivo riconoscimento, soprattutto, lo dice anche Sgarbi, per i 500 mila euro di finanziamento), abbiamo “consigliato” di ricordarsi di un “grande scrittore” e poeta come Emilio Argiroffi, dimenticato anche da quella Sinistra che avrebbe dovuto rendergli omaggio e non solo come politico e militante del Partito Comunista Italiano, ma anche per la sua professione di medico quando curava all’epoca le raccoglitrici di ulivi. Chi l’ha conosciuto (e chi scrive ha fatto lunghe chiacchierate con lui), pur consapevole che gli amministratori moderni 2.0 (tranne il sindaco Biasi che nel ’97 fu il suo successore alla carica di primo cittadino) all’epoca alcuni indossavano il “ciripà”, e Argiroffi sì che affrontò quel “periodo buio” di Taurianova nel 1993 quando c’era una mattanza che lasciava morti ammazzati sulle strade e che fu il primo Consiglio Comunale eletto democraticamente dopo l’avvento della legge sullo scioglimento per infiltrazioni mafiose dei Comuni, varata appositamente per Taurianova (il “decreto Taurianova”) che fu sciolta nel 1991.
Sgarbi parla di un “suo indirizzo per evitare grandi città” in merito alla scelta di Taurianova come Capitale Italiana del Libro, soprattutto “per il finanziamento di acquistare dei libri”, il finanziamento di cui parla è di 500 mila euro. E parlando di Taurianova parla di una “tradizione che ben conosceva nel poeta Emilio Argiroffi” e parla come “Taurianova al centro del mondo”, ovviamente grazie a quelle tradizioni di cui parlava.
Sgarbi, lo ha ricordato lui stesso, era già venuto a Taurianova in un periodo in cui era martorizzata da omicidi della criminalità locale, negli anni ’90 (oltre trent’anni fa). Però quello che lo “faceva venire a Taurianova era l’incontro con un grande scrittore, un amico come il senatore Argiroffi”. E che, se lo dice, Sgarbi, “la cultura nel dopoguerra è stata prevalentemente di Sinistra”, ecco, teniamolo bene in mente contro ogni tentativo di revisionismo storico. Ma è pur vero, e noi siamo d’accordo con Sgarbi che, parlare sempre di ‘ndrangheta non fa bene ad una civiltà perché “vanno valorizzati gli aspetti positivi dei territori”, ovviamente senza dimenticare che la ‘ndrangheta come disse Impastato è “una montagna di merda”, non va sottovalutate né dimenticata.
“La memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda. La memoria è un presente che non finisce mai di passare” disse un grande poeta messicano.
Speriamo che la “lezione” e il ricordo di Sgarbi serva a dare un impulso a quella memoria che molto spesso, a volte anche “colpevole” si accorcia inesorabilmente. Ci sono tanti uomini illustri a Taurianova come Francesco Sofia Alessio, Gemelli Careri (che abbiamo letto la lodevole iniziativa di un busto bronzeo visto che la statua originale di grande valore era stata danneggiata e speriamo sempre venga restaurata perché si tratta di un’opera nata dalle mani del Belardinelli da Messina, commissionata dal sindaco di Radicena dell’epoca, Domenico Sofia Moretti nel 1884 per una cifra pari a 1.200 lire).
Speriamo che anche questo ennesimo ricordo (e di ricordare) Emilio Argiroffi, non si trasformi come la battuta di Leo Longanesi quando parlò di una nuova commedia in tre atti dal titolo, “La danza del ventre, che ha per protagonista un eunuco”.