Vogliono abbattere 300 lupi e 1000 ibridi lupoidi Il grido di allarme dell'Aidaa
Roma – Ce la stanno mettendo tutta per poter uccidere almeno
300 lupi e oltre 5000 lupoidi ibridi. Pastori, allevatori ma anche politicanti di
varia natura stanno utilizzando tutte le armi possibili per raccontare che i lupi
(dopo gli orsi) sono gli animali piu pericolosi per l’uomo e anche per le greggi.
Gli allarmi, e spesso i finti procurati allarmi si succedono nelle zone dove vi è
maggiore presenza di lupi ed in particolare nelle zone alpine e nella maremma toscana.
Già nei mesi scorsi si era parlato di centinaia di pecore uccise dai lupi in maremma,
un numero talmente alto di agnelli uccisi e mangiati (a detta dei pastori) dai lupi
che con quel numero di pecore uccise avrebbero da mangiare per i prossimi cinque
o sei anni. Poi c’è stata la provocazione messa in atto in Trentino dove un pastore
ha accusato i lupi di aver sbranato i suoi due asini, omettendo ovviamente che i
lupi hanno assalito due asini, che il pastore aveva volutamente legato ad un albero
di notte in modo che non potevano difendersi quindi una provocazione vera e propria,
cosi come molte altre. Ora il rischio vero di una strage di lupi e ibridi è dietro
l’angolo infatti si stanno moltiplicando gli appelli e le pressioni sul ministro
Galletti per riportare entro settembre il piano di abbattimento dei lupi in sede
di conferenza Stato-Regioni e nel frattempo creare nell’opinione pubblica la sensazione
che i lupi siano un vero pericolo per la gente e per gli animali di allevamento.
“Siamo certi che nelle prossime settimane si tornerà a parlare di lupi e del loro
abbattimento in quanto pericolosi- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- il
vecchio piano prevedeva la possibilità di abbattere il 5% dei lupi presenti in ogni
regione, ora con in testa gli allevatori di Trentino e Toscana si vuole una vera
strage di lupi e ibridi, peccato che pochi sanno che solo il 40% degli allevatori
dispone delle recinzioni e dei cani da guardia alle greggi, questo in violazione
di quanto previsto dal vigente piano lupi e quindi sono loro i primi responsabili
della morte dei loro agnelli,molti dei quali tra l’altro – conclude Croce- vengono
imputati ai lupi per accedere ai rimborsi, mentre in realtà sono uccisi e sgozzati
degli stessi pastori che poi li rivendono in nero specialmente nelle occasioni delle
feste di Natale e Pasqua”.