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TAURIANOVA (RC), VENERDì 22 NOVEMBRE 2024

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Wanda Ferro deve entrare in Consiglio Regionale Arrivata la sentenza della Consulta sulla legge elettorale calabrese. Il commento della politica calabrese

Wanda Ferro deve entrare in Consiglio Regionale Arrivata la sentenza della Consulta sulla legge elettorale calabrese. Il commento della politica calabrese
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E’ arrivata la tanto attesa sentenza della Corte costituzionale: Wanda Ferro deve entrare in consiglio regionale. I giudici della Consulta hanno infatti dichiarato incostituzionale la legge elettorale calabrese nelle parte in cui non viene prevista l’elezione in Consiglio del miglior candidato perdente alla presidenza della Regione.

JOLE SANTELLI (COORDINATORE REGIONALE FORZA ITALIA)

“La sentenza della Corte costituzionale riassegna a Wanda Ferro ciò che le era stato inopinatamente tolto da una legge illegittima e contraria allo spirito della riforma elettorale delle Regioni, operata il 1999. Siamo soddisfatti e felici della giustizia fatta per Wanda e per le centinaia di migliaia di elettori che la scelsero come principale antagonista di Mario Oliverio. Wanda Ferro saprà apportare un contributo di grande qualità a Palazzo Campanella. È una donna che ha vissuto con coraggio e abnegazione una fase elettorale, quella del 2014, nella quale Forza Italia resistette pur in presenza di un diffuso trasformismo. Nel contempo non possiamo ignorare come il giudice delle leggi abbia espresso la sua considerazione su una norma partorita in urgenza durante un periodo di vacatio che non consentiva modifiche. In attesa che costituzionalisti e addetti ai lavori studino l’intera sentenza esultiamo per un provvedimento che riequilibra parzialmente i principi della democrazia”.

SABRINA RONDINELLI (DIPARTIMENTO GIUSTIZIA FORZA ITALIA CALABRIA)

La sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito un principio che fin da subito il mio partito aveva evidenziato ossia che: ” la Legge regionale n. 19 del 2014 oggetto di censura approvata il 12 settembre 2014 nel periodo compreso fra la scadenza anticipata del mandato del precedente Consiglio regionale e la proclamazione degli eletti nelle nuove elezioni risulta adottata quando l’ assemblea legislativa regionale era in regime di prorogatio”.

Sappiamo tutti che la Giustizia ha i suoi tempi ma ecco che finalmente, anche se dopo due anni, è stata definita questa ingiustizia che ha visto Wanda ferro esclusa nonostante i voti espressi dai cittadini Calabresi. Mi chiedo da Avvocato se in questa modifica della legge elettorale regionale non si fosse potuto avviare un rimedio interno legislativo per garantire cosi un principio di diritto poi oggi stabilito poidalla sentenza della Corte Costituzionale.

Voglio evidenziare però a tutti che siamo arrivati a questa sentenza, perché il TAR Calabria ha posto la questione di legittimità Costituzionale per dirimere la questione sottoposta.Il mio plauso va perciò al Collegio difensivo che ha svolto un ottimo lavoro nelle varie fasi della giustizia amministrativa. A Wanda auguro buon lavoro, ora i cittadini calabresi si sentiranno più tutelati nei loro valori e nella loro libertà.

ASSOCIAZIONE BASTA VITTIME SULLA SS 106

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” esprime le proprie sincere
e sentite congratulazioni all’amica Wanda Ferro
che si è battuta per vedere riconosciuto il suo diritto al seggio per
il miglior candidato alla presidenza della Regione sconfitto.
L’Associazione accoglie questa suo risultato come una vittoria di tutti
(senza alcuna distinzione), ma soprattutto come una vittoria della Donne
calabresi che da oggi saranno rappresentate in Consiglio Regionale.
All’On. Wanda Ferro auguriamo un buon lavoro e da lei ci aspettiamo un
grande impegno sulle questioni legate alla S.S.106 che non sono nè di
destra, nè di centro e nè di sinistra così come non sono di maggioranza o
di minoranza ma sono semplicemente di tutti! #bastavittime106

Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

NICOLA IRTO

Dopo la pronuncia della Consulta sul ricorso relativo alla legge elettorale regionale,
interviene il presidente dell’Assemblea di palazzo Tommaso Campanella, Nicola Irto.
“Sono convinto da sempre che le sentenze non vadano commentate, ma applicate e rispettate.
A maggior ragione quando si tratta di sentenze della Corte costituzionale su temi
delicati come questo”, afferma Irto, che prosegue: “Da presidente della massima assemblea
elettiva calabrese attenderò la formale trasmissione degli atti che modificano il
Consiglio regionale della Calabria per prenderne ufficialmente atto. Da cittadino,
e non da ora, ritengo che la presenza in Consiglio del candidato alla presidenza
della Regione della più consistente minoranza, costituisca una garanzia democratica
irrinunciabile per tutti. Una presenza che contribuisce a qualificare il confronto
politico all’interno dell’Assemblea della Calabria. A Wanda Ferro – conclude Nicola
Irto – rivolgo i miei più sinceri auguri di buon lavoro, da presidente e da calabrese”.

JOLE SANTELLI

Nota del coordinatore regionale di Forza Italia Calabria, Jole Santelli. “La sentenza della Corte costituzionale riassegna a Wanda Ferro ciò che le era
stato inopinatamente tolto da una legge illegittima e contraria allo spirito della
riforma elettorale delle Regioni, operata il 1999.
Siamo soddisfatti e felici della giustizia fatta per Wanda e per le centinaia di
migliaia di elettori che la scelsero come principale antagonista di Mario Oliverio.
Wanda Ferro saprà apportare un contributo di grande qualità a Palazzo Campanella.
È una donna che ha vissuto con coraggio e abnegazione una fase elettorale,
quella del 2014, nella quale Forza Italia resistette pur in presenza di un diffuso
trasformismo.
Nel contempo non possiamo ignorare come il giudice delle leggi abbia espresso
la sua considerazione su una norma partorita in urgenza durante un periodo di vacatio
che non consentiva modifiche.
In attesa che costituzionalisti e addetti ai lavori studino l’intera sentenza
esultiamo per un provvedimento che riequilibra parzialmente i principi della democrazia”.

GIRIFALCO

La decisione della Corte Costituzionale che sancisce l’ingresso di Wanda Ferro in Consiglio Regionale sana un vulnus istituzionale e consente all’Assise di Palazzo Campanella di acquisire un importante valore aggiunto. Da esponenti di centrodestra e rappresentanti delle istituzioni non possiamo, quindi, che esprimere compiacimento per la decisione della Corte Costituzionale che dichiara incostituzionale la parte della legge elettorale che non prevedeva l’elezione del migliore perdente alle regionali. Questa decisione va accolta con soddisfazione sia perché sana un’evidente anomalia sia perché consente al Consiglio Regionale di dotarsi di una figura di grande rilievo. Wanda Ferro è una politica moderna, intelligente e di grandissimo spessore culturale. Con lei la massima assise regionale acquista, sicuramente, maggiore qualità. Inoltre con lei in Consiglio Regionale, Catanzaro ed il suo hinterland avranno un nuovo ed importante punto di riferimento. Già con i suoi precedenti incarichi, Wanda Ferro ha dimostrato grandissime capacità. Anche alla Regione saprà rappresentare al meglio il nostro territorio. Finalmente è stato dato il giusto riconoscimento ad una donna che ha portato avanti per due anni una battaglia in nome della trasparenza e del consenso popolare. Siamo certi che Wanda saprà dare il suo prezioso contributo in Consiglio regionale distinguendosi come sempre per capacità ed esperienza. A lei rivolgiamo gli auguri di buon lavoro certi che, con la sua presenza a Palazzo Campanella, le forze di centrodestra avranno modo di potenziare la loro importante funzione di opposizione. Ma c’è di più. Con la decisione della Corte Costituzionale, vengono tutelati quei principi di costituzionalità che, mai come in questi giorni, vanno difesi e salvaguardati. Il 4 dicembre noi diciamo, infatti, no alla riforma costituzionale. E lo facciamo per due motivi su tutti: uno, salviamo la Costituzione e la democrazia parlamentare e due, impediamo ad una maggioranza, che non ha avuto alcun mandato al riguardo di mutare la costituzione. Il principio che si pone alla base del deliberato dei giudici è quello che la sovranità appartiene al popolo e questa riforma, tra elezioni di secondo livello, elezioni senatoriali “anomale”, innalzamenti di “quorum” referendari non ha certo dimostrato attenzione alla sovranità popolare.

Maurizio Siniscalco

Elisabetta Ferraina