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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 22 DICEMBRE 2024

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Wikileaks, attesa per la pubblicazione dei nuovi documenti

Wikileaks, attesa per la pubblicazione dei nuovi documenti

| Il 27, Nov 2010

La Russa: “Nessun rischio per i nostri soldati”

Wikileaks, attesa per la pubblicazione dei nuovi documenti

 

La Russa: “Nessun rischio per i nostri soldati”

 

(ANSA) ROMA – Cresce l’attesa per l’annunciata pubblicazione da parte di Wikileaks, il sito specializzato nella diffusione di documenti ufficiali riservati, di quasi tre milioni di documenti diplomatici riservati. Washington continua a informare i suoi alleati: ieri l’ambasciata Usa a Roma ha avvertito il governo italiano e Hillary Clinton ne ha parlato anche con il collega di Pechino. In un’intervista alla Cnn, il capo di stato maggiore interforze americano, l’ammiraglio Mullen, ha chiesto a Wikileaks di non pubblicare il materiale, che potrebbe mettere a rischio la vita dei soldati americani e dei loro alleati. Le mail conterrebbero tra l’altro imbarazzanti commenti su diplomatici e leader mondiali tra cui figurerebbero, tra gli altri, il presidente afghano Hamid Karzai, il premier russo Vladimir Putin e il presidente del Pakistan Asif Ali Zardari. Non è dato a sapere quando i documenti verranno messo online ma potrebbe essere nella giornata di oggi, secondo vari media.

LA RUSSA, NO RISCHI PER MISSIONI E RAPPORTI NATO – “Non credo che qualsiasi carteggio possa mettere a repentaglio la sicurezza dei nostri soldati né mettere in discussione il nostro ruolo e la nostra amicizia con gli altri Stati della Nato e della missione internazionale in Afghanistan”, ha detto oggi Ignazio La Russa, ministro della Difesa.

H. CLINTON PARLA CON MINISTRO CINESE – Il segretario di stato Hillary Clinton ha parlato venerdì per telefono con il collega cinese Yang Jiechi sul previsto rilascio da parte del sito Wikileaks di documenti diplomatici confidenziali. La telefonata è stata confermata dal portavoce del dipartimento di stato che non ha dato altri dettagli. I diplomatici Usa hanno ammonito numerosi governi circa il rilascio dei documenti confidenziali che potrebbero mettere a repentaglio i rapporti degli Stati Uniti con altri governi a causa del contenuto ‘franco’ dei giudizi espressi in tali documenti.

GUARDIAN, GOVERNO VUOLE CHE EDITORI LO INFORMINO – In vista dell’imminente pubblicazione da parte di Wikileaks di quasi tre milioni di documenti confidenziali del Dipartimento di Stato Usa, il governo britannico ha chiesto ieri agli editori di informare l’esecutivo se intendono pubblicare file diplomatici dal contenuto sensibile. Lo riferisce il Guardian nel suo sito on line, aggiungendo che Downing Street ha sottolineato che il ‘Defence Advisory’ non implica che vengano avviato procedimenti penali per impedire la pubblicazione di documenti. L’aver diramato il cosiddetto D-notice intendo semplicemente ricordare – scrive il Guardian – che i giornali dovrebbero preoccuparsi per la sicurezza delle operazioni militari britanniche. Il Guardian è uno dei giornali che hanno già in esame la massa di file che Wikileaks intende rendere pubblici.

USA CONTATTANO E INFORMANO ALLEATI – Gli Stati Uniti hanno contattato alcuni dei loro alleati – Gran Bretagna, Italia, Australia, Canada, Danimarca e Norvegia – per fornire loro informazioni in vista dell’imminente pubblicazione da parte del sito Wikileaks di documenti riservati del Dipartimento di Stato. Lo ha riferito lo stesso Wikileaks via twitter, citando fonti di stampa dei vari Paesi. I nuovi documenti che saranno pubblicati, circa 2,7 milioni di comunicazioni fra il Dipartimento di Stato e varie rappresentanze diplomatiche Usa nel mondo, includono rapporti con accuse di corruzione nei confronti di politici e governanti in Russia, Afghanistan e altre repubbliche dell’Asia centrale.

AMBASCIATA USA AVVERTE GOVERNO ITALIANO – L’Ambasciata americana a Roma ha notificato al Governo italiano la possibile pubblicazione dei documenti riservati del Dipartimento di Stato Usa che dovrebbero essere diffusi da Wikileaks. Lo si apprende da fonti dell’ambasciata.

FARNESINA,RAPPORTI CON USA NON SI POSSONO SCALFIRE – “I rapporti tra Italia e Stati Uniti si basano su solidità e collaborazione di fatto, ci sono interessi comuni che non possono essere scalfiti neanche da questi messaggi (che potrebbero essere pubblicati da Wikileaks, ndr) che comunque dobbiamo ancora vedere”. Così il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, ha risposto durante il consueto briefing con la stampa a chi gli chiedeva se il Ministero degli Esteri fosse stato contattato dal Dipartimento di Stato Usa in merito all’imminente pubblicazione di documenti provenienti dalle sedi diplomatiche americane da parte del sito di Julian Assange. “Siamo in stretto raccordo con gli alleati americani, c’é certamente un raccordo costante”, ha aggiunto Massari.

DA TURCHIA AIUTO AD AL QAIDA IN IRAQ – Dai documenti confidenziali che il sito Wikileaks si appresta a rendere pubblici emerge fra l’altro che la Turchia ha aiutato Al Qaida in Iraq, mentre gli Stati Uniti aiutarono i ribelli turchi del Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan), che è sulla lista americana delle organizzazioni terroristiche. Lo riferiscono il Washington Post, il Jerusalem Post e altri media on line, citando il quotidiano arabo Al Hayyat, pubblicato a Londra. Un rapporto militare Usa accusa la Turchia, secondo Al Hayyat che afferma di esserne stato informato da Wikileaks, di non aver tenuto sotto controllo i propri confini, perché cittadini iracheni residenti in territorio turco hanno fatto arrivare ai terroristi della rete di Osama bin Laden armi da fuoco, munizioni e materiali per fabbricare bombe. Altri documenti mostrano il sostegno fornito da Washington ai separatisti curdi del Pkk, inserito dal 1979 nella lista americana delle organizzazioni terroristiche. Nei documenti militari Usa i militanti del Pkk sono chiamati “guerrieri per la libertà e cittadini turchi” e i file mostrano che le forze Usa in Iraq hanno dato armi al Pkk e ignorato le operazioni del gruppo all’interno della Turchia.

HAARETZ, POSSIBILI IMBARAZZI USA-ISRAELE – Gli Stati Uniti hanno discretamente avvertito il premier israeliano Benyamin Netanyahu che rischiano di avere ripercussioni imbarazzanti nelle relazioni bilaterali alcuni dei documenti che ‘Wikileaks’ si accinge a divulgare, forse già nella giornata odierna. Lo riferisce con grande evidenza il quotidiano Haaretz, che cita in merito un alto funzionario governativo in Israele. Secondo gli Usa – scrive il quotidiano – alcune mail inviate dalla loro ambasciata a Tel Aviv al Dipartimento di stato riguardano aspetti delle relazioni fra Israele e Washington abitualmente coperti dal segreto o rivelano scambi di informazioni fra diplomatici statunitensi che non sempre riflettono la posizione ufficiale dell’amministrazione. Nel frattempo desta crescente preoccupazione in Israele la recente divulgazione su internet della lista dei nomi e degli indirizzi privati di 200 ufficiali e militari che hanno preso parte alla operazione Piombo fuso a Gaza e che sono stati arbitrariamente bollati come “criminali di guerra”. Il quotidiano Yediot Ahronot riferisce che decine di loro hanno ricevuto a casa lettere minatorie, in prevalenza dalla Spagna. Una busta conteneva la fotografia del cadavere di una ragazza palestinese di Gaza.

STAMPA RUSSA, DA RIVELAZIONI RISCHIO LITE USA-MOSCA – Le nuove rivelazioni di Wikileaks potrebbero provocare una disputa fra la Russia e gli Stati Uniti. In base a quanto scrive oggi il quotidiano Kommersant, una parte del materiale che l’organizzazione fondata da Julian Assange si appresta a pubblicare riguarda migliaia di lettere scambiate fra il dipartimento di Stato Usa con le ambasciate all’estero, tra cui quella russa. Secondo una fonte vicina a Wikileaks, citata dal giornale, tra i documenti ci sono anche lettere contenenti valutazioni sulla situazione nell’ex Paese sovietico e le opinioni negative su alcuni leader russi. Il Kommersant scrive che gli Usa si sono già attivati per avvertire le ambasciate di mezzo mondo, ma una fonte del ministero degli Esteri russo ha fatto sapere che fino a ieri nessuno dell’amministrazione americana aveva ancora chiamato Mosca e che comunque i chiarimenti potevano essere fatti anche contattando l’ambasciata russa in Usa. I documenti ‘scottanti’, riferisce Kommersant, si riferiscono al periodo che va dal 2000 al 2010 e includono le registrazioni dei colloqui fra i diplomatici americani con i politici russi, descrivono gli avvenimenti importanti nel Paese e fanno un’analisi di quello che succede nella politica interna ed estera di Mosca.

AMBASCIATORE USA IN IRAQ, OSTACOLO ‘TREMENDO’ DIPLOMAZIA – Le rivelazioni di Wikileaks costituiscono un ostacolo “veramente tremendo” allo svolgimento della diplomazia degli Stati Uniti in Iraq: lo dichiara l’ambasciatore Usa a Baghdad, James Jeffrey, secondo cui la missione diplomatica americana è “preoccupata” dalle nuove pubblicazioni di documenti segreti annunciate dal sito fondato da Julian Assange, che dovrebbe essere sette volte superiore alle centinaia di migliaia di file segreti sulla guerra irachena già pubblicati. “Siamo preoccupati dalla pubblicazione di nuovi documenti. Wikileaks è un ostacolo veramente tremendo per il mio lavoro, che consiste nell’avere colloqui confidenziali con delle persone”, ha detto Jeffrey ai giornalisti convocati all’ambasciata.

redazione@approdonews.it