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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 03 NOVEMBRE 2024

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Wikileaks: estradizione Assange piu’ lontana

Wikileaks: estradizione Assange piu’ lontana

| Il 05, Dic 2011

Giudici: si’ a ricorso Corte Suprema

Wikileaks: estradizione Assange piu’ lontana

Giudici: si’ a ricorso Corte Suprema

 

 

(ANSA) Si allontana l’estradizione di Julian Assange verso la Svezia. Ora, a un passo dall’ anniversario del suo arresto, il boss di WikiLeaks ha finalmente messo a segno un punto importante nella sua lotta contro l’estradizione ed il meccanismo stesso del mandato d’arresto europeo: potrà fare ricorso alla Corte Suprema britannica. Quasi un anno infatti è trascorso – era il 7 dicembre – dal giorno il leader di Wikileaks si consegnò agli agenti di Scotland Yard. Il mondo era in subbuglio sull’onda del ‘cable gate’ e la richiesta d’arresto spiccata dai pm svedesi non fece che rinforzare la tempesta mediatica. Niente Natale a Goteborg dunque. Il caso in sé – ha o non ha molestato due ragazze? – dovrà attendere ancora un po’. I giudici dell’Alta Corte di Londra hanno infatti riconosciuto un elemento di “pubblico interesse” in una delle motivazioni depositate dai legali di Assange. Ovvero se si possa davvero concedere a membri della magistratura requirente la possibilità di emettere mandati d’arresto europei.

L’ordinamento britannico sembra suggerire l’ipotesi che la responsabilità tocchi a un giudice o comunque a una figura non legata all’accusa. La questione è squisitamente tecnica ma non per questo meno significativa: “Dal 2005 a oggi sono stati depositati 60 ricorsi in questa corte proprio su questa base”, ha detto in aula Mark Summers, uno degli avvocati di Assange. I giudici, che potevano sia negare il ricorso sia trasferire il ‘fascicolo’ direttamente ai colleghi della Corte Suprema, hanno però scelto una terza via: “certificare” il pubblico interesse ma lasciare alla massima istituzione giudiziaria del Paese la scelta se ammettere o meno il caso. Quindi la battaglia prosegue.

“Tutto considerato è una vittoria”, ha commentato a caldo John Pilger, celebre inviato di guerra e sostenitore della prima ora dell’ex hacker australiano. “Sono molto felice”, ha detto Assange all’ANSA al termine dell’udienza. “Anche perché questa decisione viene proprio nel giorno in cui nel Parlamento britannico esamineranno i termini dei trattati di estradizione”. Dibattito che, va detto, non avrà nessun potere vincolante sul governo. Sia come sia, il boss di WikiLeaks dimostra una volta di più di saper stare ‘sul pezzo’. “La lunga lotta per avere giustizia continua, per me e per altri [nella mia situazione]”, ha detto Assange sui gradini d’ingresso del tribunale. Adesso i suoi legali avranno 14 giorni di tempo per presentare il ricorso. Se lo respingeranno, ha spiegato Gareth Peirce, la super-avvocato dei diritti civili che ha curato l’appello dell’ex hacker, Assange dovrà volare in Svezia entro 10 giorni. In caso contrario bisognerà attendere un nuovo verdetto. I giudici dell’Alta Corte – per loro le chance di successo di Assange sono “straordinariamente minime” – hanno però assicurato che, se la Corte Suprema darà il via libera, chiederanno di affrontare la questione “il più in fretta possibile”.