Word Office di Microsoft a rischio hacker Una falla nell’applicazione potrebbe consentire l’installazione di un malware nel pc senza che gli antivirus possano far nulla. Lo “Sportello dei Diritti” rilancia l’allerta della Polizia Postale
Ormai gli utenti della rete devono stare veramente attenti a tutto. Non ci stancheremo
mai, noi dello “Sportello dei Diritti”, nell’invito costante a prestare
la massima attenzione nell’utilizzo di pc e dispositivi connessi come smartphone
e tablet. Perché nonostante antivirus di vario tipo e precauzioni di sistema, il
rischio di veder violati o danneggiati irrimediabilmente i propri hardware continua
ad essere sempre più dietro l’angolo. Basti pensare che anche l’applicazione
di scrittura più diffusa, Word Office di Microsoft, sarebbe a rischio hacker. Infatti,
sarebbe stata scoperta una falla nel programma che potrebbe consentire l’installazione
nel nostro pc di un malware – ossia un qualsiasi programma informatico usato per
disturbare le operazioni svolte da un computer, rubare informazioni sensibili, accedere
a sistemi informatici privati, o mostrare pubblicità indesiderata – senza che
gli antivirus possano far nulla. A lanciare quello che può definirsi come un vero
e proprio allarme è la Polizia Postale con un post pubblicato sulla sua pagina
Facebook “_Commissariato di PS On Line – Italia_” che ha testualmente evidenziato
i rischi dell’applicazione e la necessità di prestare attenzione nell’affermare
quanto segue: “WORLD. Secondo quanto affermato da Trend Micro, sembra che un gruppo
di ricercatori e hacker, attraverso documenti di Office e sfruttando una feature
Dynamic Data Exchange possano istallare malware in un pc senza che gli antivirus
possano far nulla. Il campanello di allarme per l’utente è fornito dagli avvisi
che vengono riprodotti su schermo all’apertura di un nuovo documento. Avvisi strani
o non scontati possono celare l’installazione di codice malevolo. Prestiamo attenzione
agli avvisi a schermo.” Quindi, ancora una volta, per Giovanni D’Agata, presidente
dello “Sportello dei Diritti”, risulta evidente che è il nostro livello
d’attenzione a rappresentare la scriminante tra maggior o minor rischio di subire
conseguenze pregiudizievoli dalla navigazione in rete e dall’utilizzo di applicazioni
e programmi che sono diventati insostituibili nelle nostre attività quotidiane,
come per l’appunto Word.