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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 29 SETTEMBRE 2024

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Zavettieri, l’incuria e l’abbandono del territorio hanno provocato i dissesti, tra i quali gli incendi boschivi Non finiremo mai di ringraziare quanti in tali occasioni si spendono senza sosta per cercare di limitare i danni

Zavettieri, l’incuria e l’abbandono del territorio hanno provocato i dissesti, tra i quali gli incendi boschivi Non finiremo mai di ringraziare quanti in tali occasioni si spendono senza sosta per cercare di limitare i danni

Assistiamo, ormai, da molto tempo ad un continuo dissesto del territorio dovuto al completo abbandono ed incuria dello stesso con le conseguenze che tutti conosciamo: bombe d’acqua, alluvioni ecc. ecc. che provocano danni e disastri non giustificabili, vedi ad esempio la tragedia di Raganello dell’Agosto del 2018 e per ultimo l’immane disastro di questi giorni dovuto al propagarsi di devastanti incendi boschivi per vastità di dimensione e tuttora attivi. Anche nel passato ciò è avvenuto ma l’opera di forestazione preventiva e cioè la pulitura dell’alveo dei torrenti, la regimentazione delle acque attraverso briglie in cemento ,le gabbionate , la realizzazione di viali parafuoco ,la pulizia del sottobosco,il presidio a terra con personale competente , tanto per citarne alcune, ne ha consentito un più celere spegnimento, per restare solo negli incendi, contenendo anche i danni.
Non finiremo mai di ringraziare quanti in tali occasioni si spendono senza sosta per cercare di limitare i danni.
Ma, tali disastri dovuti non solo ad eventi atmosferici potrebbero essere evitati o quantomeno limitati con un’attenzione diversa sulle problematiche ambientali e sulla manutenzione del territorio
Ci devono fare riflettere ,anche, l’attuale, carente utilizzo e mantenimento in vita di un settore ,quello della forestazione, che in passato si è rivelato di vitale importanza per la salvaguardia e messa in sicurezza del territorio . Una politica miope e poco coraggiosa , invece, ha lasciato al proprio destino il settore facendo decrescere nel numero gli addetti da circa 10.200 unità stabilizzati nell’anno 2004 per portarlo via, via al proprio esaurimento .
La consistenza delle maestranze determinate in 10.200 nel 2004 nel tempo, si è ridotta a circa 6.500 unità comprendente , peraltro, anche i lavoratori “Why not” , i lavoratori assunti con i fondi a sollievo ecc.ecc. che, praticamente hanno contribuito unitamente a nomine apicali prive di competenza specifica ad eccezione dell’ultima, a rendere inefficiente la specificità del settore.
Basterebbe , quindi, riorganizzare il comparto già esistente, del tanto vituperato settore della forestazione che nel passato, fino agli anni 80 , guidato da funzionari del Corpo Forestale dello Stato, oggi Carabinieri Forestali e da funzionari regionali oggi, quasi tutti, in quiescenza, aveva assicurato la salvaguardia, tutela e messa in sicurezza del territorio sempre più esposto ad eventi avversi.
Basterebbe procedere alla riorganizzazione del settore rivedendo la consistenza del personale con l’assunzione , se necessario, di personale idraulico forestale a tempo determinato nei limiti consentiti e comunque non oltre il tetto di cui alla citata stabilizzazione .
Basterebbe , altresì, poter disporre di personale apicale di specifica competenza e con titolo di studio adeguato ( laurea in scienze forestali e/o agraria….) non escluso il ricorso ,anche, all’impiego di ispettori forestali , oggi, accorpati all’Arma dei Carabinieri Forestali
Basterebbe riportare il comparto ad occuparsi quasi, in modo esclusivo alla gestione del territorio con interventi nel campo selvicolturale , idrogeologico ed ambientale.
Basterebbe , anche , che gli attuali addetti allo stato abbandonati a se stessi , senza una specifica utilizzazione , pur se regolarmente retribuiti, venissero riqualificati e correttamente impiegati per interventi selvicolturali, ricostituzione di aree sboscate percorsi dal fuoco, interventi di difesa del suolo e di tutela e valorizzazione ambientale, sistemazioni fluviali , regimazione delle acque , ecc.ecc
Assieme al miglioramento di una maggiore tutela e difesa del territorio si creerebbe occupazione in una regione il cui tasso di disoccupazione tocca livelli altissimi.
Non è una questione di soldi . I fondi ci sono : basta attingere ai finanziamenti ordinari europei 2021-2027 destinati alle regioni dell’obiettivo 1 oltre a quelli previsti nel pnrr e/o next generation eu Basterebbe saperli spendere e spendere bene.
Sebastiano Zavettieri già sindaco di Roghudi ; già resp.le prov.le Azienda Forestale Reg.le Reggio Cal.