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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 27 NOVEMBRE 2024

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“Zona Gialla”, ma troppi assembramenti, datevi una regolata, altrimenti non se ne esce più” Primo weekend con sovraffollamenti in ogni città d'Italia e anche... nei piccoli paesi...ripetiamo... nei piccoli paesi (come Taurianova)

“Zona Gialla”, ma troppi assembramenti, datevi una regolata, altrimenti non se ne esce più” Primo weekend con sovraffollamenti in ogni città d'Italia e anche... nei piccoli paesi...ripetiamo... nei piccoli paesi (come Taurianova)

Siamo in “Zona Gialla”, certo lo scrittore Goethe parlava del giallo come “natura del chiaro” dalla qualità di essere “dolcemente stimolante, di serenità e di gaiezza”, comprendiamo che la “gaiezza” sfocia in molte situazioni alle quali stiamo assistendo di una forma di “gaiezza” abusata, dalla troppa libertà.
L’emergenza Covid non è finita, destano ancora molte preoccupazioni, anche drammatiche, sulla durata della pandemia. Vaccini che arrivano in ritardo, così come il processo di vaccinazione che si prefigura ancora molto lungo ed in una condizione “a monte”. Ma questo sembra che importi poco agli avventurieri, anzi, ai leoni senza mascherina che si assembrano ovunque. Leoni in fase di emergenza (strafottenza), ma pecore spogliate quando, non sia mai, dovessero contrarre il virus. Ed ecco che la dissenteria trova spazio, imponendosi nel loro impavido (apparente) coraggio.
Tutti siamo affamati di libertà, questa pandemia ha segnato fortemente le nostre abitudini, la vita sociale trasformandola in asocialità perenne, sicuramente temporanea (si spera), ma non per merito di chi ancora, “stupido”, utilizziamo il termine del sindaco di Bergamo Giorgio Gori, anche se vorremmo essere più duri e anche diciamolo pure, più scostumati e scurrili per far capire l’aggravante del termine nei confronti di quattro imbecilli (compresi quelli dei piccoli paesi come Taurianova) che ignari, ancora non hanno compreso l’importanza della prevenzione. Lo si vede nelle piazze, prim’ancora anche davanti ai locali, quando era consentito l’aperitivo dopo le 18 apparentemente “da asporto”, ma nei fatti davanti ai locali con il bicchiere in mano o una bottiglia di birra perché negli ultimi tempi, bere una birra in bottiglia per la strada fa pendant, è una moda da snob “da asporto”. Una volta era tipico dei muratori, adesso invece è forma ideale dei giovani (sia con sopracciglia ad ali di gabbiano impaurito che non).
In ogni città d’Italia questo primo weekend in “zona gialla” ci ha regalato immagini a dir poco deprecabili, esecrabili e perché no, anche di scellerata stupidità. Oramai siamo invasi dalla comunicazione istantanea, quella dei social, dove si postano gli istanti di vita. In diretta si postano foto anche con assembramenti selvaggi con decine di ragazzi, sì ragazzi che poi sono adulti e che poi se dobbiamo dirla tutta, sono le future generazioni, quelle che dovrebbero scrivere il futuro di una comunità. Ma che futuro potrà mai essere scritto se ha come prefazione l’imbecillità della non prevenzione?
La libertà non vuol dire fare ciò che si vuole, ci sarà sempre qualcosa ad obbligarci di rispettare la libertà che non presuntuosamente ne abusiamo, ci appropriamo in momenti “tragici” come questi. La libertà è anche rispetto, quello che tutti quanti noi dovremmo avere delle regole e per gli altri. Perché in fondo il reale concetto di uguaglianza e di libertà, è soprattutto il rispetto delle regole.
L’idiozia non è libertà, ma è insidia. Il grande Flaiano disse che “Quando mai uno stupido è stato innocuo? Lo stupido più innocuo trova sempre un’eco favorevole nel cuore e nel cervello dei suoi contemporanei che sono almeno stupidi quanto lui: e sono sempre parecchi”. Siete in tanti, datevi una regolata…prima che sia troppo tardi.
(GiLar)