A poco più di un mese l’Enalcaccia di Reggio Calabria commentava e chiedeva agli organi preposti la depenalizzazione dei reati sulla caccia previsti dalla legge 157/92, ed ecco che oggi su tutti i giornali compreso il sole 24 ore la follia di Stato di ben 112 reati depenalizzati e, giusto per non fare un torto all’Onorevole Brambilla, si è andato ad annullare quello previsto sul maltrattamento e l’abbandono degli animali mentre non si legge nell’elenco nessuna depenalizzazione che riguarda i reati previsti sulla caccia.
Definirei questa l’ennesima porcata del governo in carica, considerato che si punisce penalmente chi in esercizio di caccia fa uso del richiamo acustico o per chi abbatte, cattura o detiene mammiferi o uccelli particolarmente protetti; andando avanti ne potrei citare almeno altri otto di violazioni sanzionati penalmente. Il provvedimento di depenalizzazione dei reati cosiddetti minori, “che minori non sono, solo per quelli ché riguardano la caccia, dove chi li commette ha il torto di essere considerato una persona per bene, dato il possesso di un porto d’arma”. Quanto stabilito umilia i cittadini e le forze dell’ordine che con senso del dovere combattono la delinquenza, nel pensare che il furto, la truffa, l’omicidio colposo, le percosse ed altri reati rientrino nella così detta “agenda per la semplificazione”.
L’Enalcaccia commenta con disgusto l’urgenza che ha portato a questo provvedimento, motivandolo necessario per ridurre il peso sulla Giustizia italiana, e tra i 111 reati guarda caso non rientrano quelli che interessano l’esercizio venatorio. L’amarezza mia e quella di migliaia di cacciatori deve indurre ad un intervento degli organi appartenenti alle varie Associazioni Nazionali venatorie al fine di attivarsi ad una più sentita protesta finalizzata al riconoscimento dello stato giuridico che ogni cacciatore con regolare possesso del porto d’arma conserva; anche nel commettere una violazione sulla caccia non deve essere macchiato con la perseguibilità del reato penale, ma rimanendo una persona “per bene” dovrebbe semplicemente andare a pagare una sanzione adeguata per la trasgressione effettuata.
IL SEGRETARIO PROVINCIALE ENALCACCIA SEZIONE PROVINCIALE DI REGGIO CALABRIA
Antonino Amato