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I dializzati della struttura di Taurianova non trovano pace

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Riceviamo e pubblichiamo

Ogni giorno si presenta un nuovo problema, come se non fossero sufficienti le gravose difficoltà dovute alla malattia: all’atavica carenza del personale si aggiunge pure la burocrazia. L’ultima questione che emerge in ordine di tempo è il rimborso spese di viaggi. I dializzati che si recano presso i centri di dialisi, devono ricevere un rimborso spese in base alla distanza tra centro e luogo di domicilio. Non è molto, ma per chi vive solo con l’assegno di invalidità di 289 euro al mese è un grosso contributo. Ti permette di pagare qualche bolletta, mettere il gasolio alla macchina per raggiungere il centro, di fare un po’ di spesa, tanto per non morire di fame. Invece niente di tutto questo è possibile.

Secondo informazioni raccolte, tra i pazienti dializzati, i rimborsi sono in arretrato: non sono stati pagati da più di un anno. Devono essere pagati gli ultimi quattro mesi del 2018 e tutto il 2019. Non capisco come mai l’ANEND (associazione nazionale dializzati di zona) non interviene e si limita solo a fare piccole e insignificanti segnalazioni sui media. Se per oltre un anno i funzionari dell’Asp non ricevessero il loro stipendio sicuramente farebbero le barricate, invece le pratiche dei rimborsi sono ammucchiate in qualche scaffale
polveroso dimenticato da tutti.

A chi può interessare se domani un giovane, che non è più in grado di lavorare, non ha niente da mettere in tavola? Con 289 euro al mese, sfido chiunque a pagare l’affitto di casa, la luce ed il gas (il gas non serve… tanto non c’è niente da cuocere se non vai alla Caritas a ricevere il pacco alimenti). Se i dializzati non sono rimborsati per più di un anno, non gliene frega niente a nessuno. Tutto va bene. Questi sono solo piccoli problemi del Centro Emodializzati di Taurianova. Dopo il clamore dei mesi scorsi e lo scampato pericolo per la paventata chiusura del reparto, il pericolo sembra, al momento scongiurato. C’è però poco da stare tranquilli. Il pericolo è sempre dietro l’angolo: questa piccola conquista non deve farci abbassare la guardia e smobilitare. I 4700 aderenti al Comitato Pro Centro Dialisi di Taurianova devono sapere che da un momento all’altro tutto può precipitare.

Con la crisi strutturale della sanità calabrese e la smobilitazione che la Regione sta attuando su tutta la Calabria, in particolar modo sulla Piana, il centro dialisi di Taurianova è un reparto ad altissimo rischio di trasferimento o accorpamento. La nostra funzione deve essere quella di sentinella impedendo ogni colpo di mano che eventuali funzionari Asp potrebbero attuare. Questi “signori” non tengono conto che il centro Dialisi di Taurianova è situato in una posizione strategica al centro della Piana, dentro quello che fu l’ospedale generale di Zona Principessa di Piemonte, costruito quando le cose avevano un senso.

Un dializzato di Taurianova
Pasquale Mercuri