Il capitano Giovinazzo ad Africo per chiarire con Morabito e Bruzzaniti i particolare del ritovamento del leone di bronzo
Ago 21, 2012 - redazione
I carabinieri accerteranno anche dove sono custoditi attualmente gli oggetti e le procedure per la segnalazione alla soprintendenza dei beni archeologici dell’avvenuto ritrovamento. “Allo stato attuale – ha detto la soprintendente ai beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi – non ho ancora avuto modo di poter visionare gli oggetti rinvenuti
Il capitano Giovinazzo ad Africo per chiarire con Morabito e Bruzzaniti i particolare del ritovamento del leone di bronzo
I carabinieri accerteranno anche dove sono custoditi attualmente gli oggetti e le procedure per la segnalazione alla soprintendenza dei beni archeologici dell’avvenuto ritrovamento. “Allo stato attuale – ha detto la soprintendente ai beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi – non ho ancora avuto modo di poter visionare gli oggetti rinvenuti
I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico di Cosenza hanno avviato una indagine sul ritrovamento al largo di Capo Zeffirio dell’effige di un leone in bronzo e di un’armatura in bronzo ed in rame. Il comandante del nucleo patrimonio artistico, capitano Raffaele Giovinazzo, stamane si è recato ad Africo per incontrare le due persone che hanno ritrovato i reperti ai quali chiederà di ricostruire tutto l’accaduto. A ritrovare gli oggetti sono stati un appassionato di immersioni, Leo Morabito, e Bruno Bruzzaniti, in vacanza sulla costa ionica. I carabinieri accerteranno anche dove sono custoditi attualmente gli oggetti e le procedure per la segnalazione alla soprintendenza dei beni archeologici dell’avvenuto ritrovamento. “Allo stato attuale – ha detto la soprintendente ai beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi – non ho ancora avuto modo di poter visionare gli oggetti rinvenuti. Non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale circa il ritrovamento. Ho saputo che i carabinieri hanno avviato un’indagine e quindi attendiamo gli esiti”. “Certo è che ci sono delle presunte irregolarità – ha aggiunto – di tutta la procedura. Pare infatti che il ritrovamento sia avvenuto il 16 agosto e non si sia ottemperato all’obbligo di informare le autorità entro le 24 ore successive. Insomma ci sono una serie di elementi che vanno approfonditi e chiariti. Ed è per questo che i carabinieri hanno avviato l’indagine.
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