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Il cigno nero. Una storia americana

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Dal prossimo 4 luglio, data dell’Indipendence day, l’American National Ballet, il celebre corpo di ballo degli USA, avrà una nuova etoile (o, per dirla in inglese, “principal”).

La notizia, che all’apparenza, potrebbe interessare soltanto gli appassionati dell’arte di Tersicore, in realtà assume un significato particolare perché la ballerina designata rappresenta un unicum nella storia del celebre corpo di ballo statunitense.

Non solo per l’età non proprio verdissima per una prima ballerina (32 anni), neppure per un fisico statuario e prorompente che ricorda non proprio una silfide ma piuttosto una pin up frequentatrice di palestre di fitness, né per la statura piuttosto bassa (157cm).

Il punto è che l’American ballet compie 75 anni e le etoiles che si sono succedute sono sempre state rigorosamente di razza bianca e  la probabile (quasi certa) designata, Misty Copeland da Kansas City, Missouri, è una ragazza afroamericana, divenuta, grazie al talento e alla  tenacia, nuova testimonial di quell'”american dream” che rende la nazione a stelle e strisce, ancorché tuttora  immersa in un crogiuolo di contraddizioni anche drammatiche, ad un tempo così vicina e così lontana dal nostro “way of life”.

Se troverà la conferma, la mossa dei dirigenti del celebre corpo di ballo, al di la dell’indiscutibile talento e dei meriti della Copeland, ha certamente il significato di una scelta “politically correct”, poiché avviene  proprio quando, in alcuni stati dell’ Unione, in particolare in quelli, come il Missouri, in qualche modo eredi della tradizione segregazionista, le tensioni tra la comunità afroamericana e quella bianca, a  seguito del ripetersi di episodi di violenza perpetrati dai bianchi, hanno raggiunto un livello che definire preoccupante è puro eufemismo.

Trasferitasi dal Missouri alla California, Misty cominciò a 13 anni, tardi per una ballerina. Viveva in un motel con la madre, tirando avanti con gli assegni della disoccupazione e dell’assistenza sociale tuttavia, grazie all’impegno e ai sacrifici, a 17 anni riuscì ad essere ammessa nel corpo di ballo dell’ANB.

Racconta la Copeland: “Non ero del tutto preparata a essere l’unica afroamericana dell’ANB. La constatazione che sono pochissime le persone di colore nelle compagnie di danza è stato lo shock più grande che ho dovuto gestire nella mia carriera”.

Misty non solo superò lo shock ma  diventò solista nel 2007 e da allora tv e riviste non hanno più smesso di seguirne la vicenda e la storia al punto che lo scorso aprile è finita sulla copertina del settimanale Time, inserita dalla rivista fra le 100 persone più influenti dell’anno.

Dunque, come nella struggente favola in musica di Tchaikovsky, il cigno diviene principessa.

Con un’inedita e  bella novità.

Cigno e principessa sono entrambe nere.

Emanuele Pecheux

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