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Il duro monito del sindaco Tripodi, “Se vogliamo salvare la sanità pubblica nella Piana, preoccupiamoci dell’ospedale di Polistena”

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Nei giorni scorsi, c’è stato un rincorrersi di interrogazioni, articoli sui giornali, convocazioni di assemblee di sindaci sulle sorti dell’ospedale che dovrebbe nascere a Palmi da almeno vent’anni e non si ha ancora visto.

In particolare sono esponenti del PD tra cui Amalia Bruni e il sindaco metropolitano Falcomatà, a preoccuparsi di un qualcosa che probabilmente non nascerà mai.

Quello che invece dovrebbero fare è preoccuparsi e preoccuparsi dell’ospedale di Polistena che è l’ospedale della piana e tale rimarrà in futuro, semmai “pungendo” il governatore Occhiuto e la dott.ssa Di Furia sulle tante promesse non mantenute. Si parla infatti nell’atto aziendale di nuove specialità per l’ospedale di Polistena come l’oncologia, la neurologia l’urologia l’emodinamica.

A tal proposito abbiamo chiesto nei giorni scorsi che vi sia un investimento strutturale per l’ospedale di Polistena di almeno 10 milioni di euro che preveda l’ampiamento dell’attuale presidio, con una nuova torre da costruire nei terreni circostanti destinati dall’Amministrazione Comunale a servizi sanitari.

In un tempo in cui la carenza di personale sta diventando cronica, i medici stanno andando a lavorare nelle strutture private, gli ammalati emigrano per farsi operare perfino di un’ernia inguinale che è un intervento banalissimo, è inutile inseguire le cattedrali nel deserto.

Basti pensare alla vicenda delle guardie mediche chiuse qualche anno fa e mai più riaperte nonostante ci sia una sentenza di un giudice amministrativo che preveda la riapertura. La carenza di personale poi è un fatto preoccupante, oltreché nelle strutture ospedaliere, anche nei servizi territoriali. Servizi come il consultorio di Polistena sono tuttora sospesi perché non c’è personale. Se questo è il destino della sanità quotidiana, come pensiamo di poter costruire nuovi ospedali, case di comunità, centrali operative? Che cosa pensiamo di metterci dentro? Diverranno nuovi scheletri?

Per tali ragioni la battaglia per l’ospedale di Polistena è un impegno concreto per garantire il diritto alla salute non solo dei Polistenesi, ma di tutto il territorio perché eliminare o ridimensionare l’ospedale di Polistena, dal contesto della riorganizzazione della retta ospedaliera significherebbero togliere la sanità pubblica a questo territorio che dovrebbe essere invece migliorata, valorizzata e garantita a tutti.