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Il Fatto. Omicidio D’Arca in Calabria, assolto Giuseppe Cortese. I dettagli

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Assolto “per non aver commesso il fatto”. La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro ha assolto Giuseppe Cortese dall’accusa di concorso nell’omicidio di Stefano D’Arca, il 54enne ucciso con cinque colpi di pistola l’8 marzo 2019 a Crotone. I giudici lo hanno condannato, però, ad 1 anno e 4 mesi (con pena sospesa), per aver portato l’arma usata nel delitto.

La ricostruzione

L’omicidio avvenne poco dopo la mezzanotte, quando D’Arca danneggiò alcuni oggetti del bar gestito da Cortese. In risposta, il nonno di quest’ultimo, Francesco Pezziniti, gli sparò cinque volte al petto, dopo avergli sottratto la pistola.

Pezziniti confessò subito l’omicidio, ricevendo in primo grado una condanna a 15 anni e 7 mesi, mentre Cortese era stato inizialmente condannato a 11 anni per concorso anomalo, pena poi ridotta a 10 anni e 8 mesi in Appello. Tuttavia, la Cassazione ha confermato la condanna di Pezziniti ma ha annullato con rinvio quella di Cortese, che è stato definitivamente assolto.

La Corte d’assise di Catanzaro aveva per questo inflitto oltre 15 anni di reclusione a Pezziniti per omicidio volontario e 11 anni a Cortese per concorso anomalo nel delitto. Decisione confermata anche in secondo grado dalla corte d’assise d’appello di Catanzaro che aveva tuttavia ridotto a 10 anni e 8 mesi la pena per Giuseppe Cortese. La Cassazione, lo scorso anno, ha dichiarato definitiva la condanna di Pezziniti ma ha annullato con rinvio quella di Cortese che oggi è stato assolto dall’accusa di concorso anomalo in omicidio.