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«Il ministro Madia metta fine al poltronificio calabrese»

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FEDERICA DIENI


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«Il ministro della Pubblica amministrazione deve intervenire con urgenza
per evitare che le società in house della Regione Calabria continuino a
essere usate come poltronifici dai partiti politici». È la richiesta della
deputata del M5S Federica Dieni che, sul tema, ha presentato una specifica
interrogazione parlamentare al ministro Marianna Madia.
«Come riportato di recente dal Corriere della Calabria, in un articolo
intitolato “Il poltronificio (senza fine) di Calabria Lavoro” – prosegue la
portavoce del Movimento –, non accenna a diminuire un malcostume tipico
della Regione Calabria: le assunzioni clientelari con i soldi dei
contribuenti. In particolare, l’Azienda Calabria Lavoro, ente in house
della Regione che dovrebbe favorire le politiche per l’occupazione,
attraverso i vari commissari che si sono succeduti dal 2014 a oggi–
Pasquale Melissari, Antonio De Marco e Fortunato Varone – avrebbe messo
sotto contratto decine di persone per chiamata diretta».

«L’ultimo caso – aggiunge Dieni – riguarderebbe quattro consulenti, il cui
contratto sarebbe stato rinnovato in virtù di una certa “vicinanza” alla
dirigenza o alla politica. Gli 81 esperti della “Misura 7.1”, invece, hanno
dovuto subire l’annullamento della procedura di valutazione per mezzo di un
decreto del commissario Luigi Zinno, per non meglio precisate
«incompatibilità e inadempienze procedurali».
«Altre anomalie – osserva ancora la deputata 5 stelle – sono ravvisabili
riguardo al progetto Garanzia Giovani, del quale la Regione Calabria e il
dg del dipartimento Lavoro avevano autorizzato la riprogrammazione del
Piano esecutivo, affidandone le attività al Formez Pa. Contestualmente,
veniva approvato il progetto esecutivo e la convenzione per un importo
complessivo di 911mila euro. Formez Pa ha il compito di garantire
assistenza per uffici e centri per l’impiego, che avrebbero dovuto
migliorare le loro performance operative nella gestione del piano. Che,
tuttavia, non pare proprio funzionare in modo adeguato: il flop di
“Garanzia Giovani” è stato infatti certificato anche dalla Corte dei Conti
europea. Per raggiungere questi non esaltanti risultati, Formez Pa avrebbe
utilizzato propri esperti, alcuni dei quali vicini alla dirigenza del
Partito democratico».
«Ora – conclude la parlamentare –, il ministro Madia dovrà chiarire se sia
a conoscenza di queste anomalie e quali misure, anche normative, intenda
adottare per mettere fine al poltronificio calabrese».