Si presenta in questi giorni un’occasione importantissima per il nostro territorio. Ebbene il MIUR (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della ricerca), ha stanziato, tramite i fondi della legge cosiddetta della “Buona Scuola”, 45 milioni di euro per i laboratori per l’innovazione e il lavoro.Possono chiedere tali contributi le istituzioni scolastiche ed educative statali secondarie di secondo grado, che si costituiscano in reti di almeno 3 scuole, che prevedano il coinvolgimento di almeno un ente locale (es. Comune) del territorio di appartenenza e di un ente pubblico (quali ad esempio università o centri di ricerca e/o studio). Nell’ambito delle reti è possibile coinvolgere anche le istituzioni scolastiche paritarie di cui alla legge 10 marzo 2000, n. 62.
È altresì ammesso il coinvolgimento, anche in qualità di soggetti cofinanziatori, di camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, università, associazioni, fondazioni, enti di formazione professionale, istituti tecnici superiori (ITS), nonché di soggetti privati individuati nel rispetto dei principi di parità di trattamento, non discriminazione, libera concorrenza, trasparenza e proporzionalità previsti dalla normativa in materia di contratti pubblici.Interessante, la nota che prevede che qualora venga individuato uno spazio extrascolastico,
il proprietario debba garantire che lo spazio sia destinato a laboratorio territoriale per almeno 10 anni. Qui il pensiero va ai locali della società Fons Nova, chiusa prima di partire.
Il contributo massimo attribuibile dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per la realizzazione di ciascun laboratorio territoriale è pari ad € 750.000,00.
Le spese considerate ammissibili nell’ambito della realizzazione del progetto possono essere relative a:
– acquisti di beni e attrezzature per i laboratori;
– spese generali e tecniche e arredi nella misura massima del 15% del finanziamento concesso (es. progettazione, locazione di spazi, formazione del personale, ecc.);
– eventuali lavori edilizi (infrastrutture e/o ristrutturazioni, ecc.) nella misura massima del 25% del finanziamento concesso.
La manifestazione di interesse deve pervenire entro il 7 ottobre 2015 all’indirizzo PEC: DGEFID@postacert.istruzione.it.
Anche se Taurianova è accecata da una campagna elettorale praticamente iniziata, questo nostro avviso vuole essere un ritorno alle cose pratiche e sottolineare le cose che ci stanno a cuore, e cioè la soluzione reale dei problemi. Pertanto invitiamo tutte le istituzioni sopra citate, a valutare attentamente quanto sopra descritto, e fare sinergia creando le condizioni per utilizzare tali fondi. Il Comune di Taurianova, e non solo, ne ha bisogno.Movimento Civico Ricostruire Taurianova
Filippo Speranza – Gabriele Sicari