Partite le celebrazioni dell’anniversario, presente il cancelliere Angel Merkel
Il Muro di Berlino, 50 anni dopo
Partite le celebrazioni dell’anniversario, presente il cancelliere Angel Merkel
(ANSA) BERLINO – Con la lettura di stralci di vita dei fuggitivi caduti sotto i colpi delle guardie di frontiera, sono cominciate stamattina all’alba – nella cappella della Riconciliazione costruita sull’ex “no man land”- le commemorazioni di quel 13 agosto di 50 anni fa quando Berlino si svegliò divisa da un Muro. Un Muro che separò in due la capitale tedesca per 28 anni, fino al 9 novembre del 1989. Alle 10.00 il presidente Christian Wulff pronuncerà un discorso davanti al Memoriale della Bernauer Strasse, la strada tagliata in due dal “Muro della vergogna”. Alla cerimonia – che verrà trasmessa in tv – saranno presenti anche il cancelliere Angela Merkel e il sindaco di Berlino, Klaus Wowereit. A mezzogiorno in tutta la capitale tedesca risuoneranno le campane ed i treni si fermeranno nelle stazioni. Nella notte tra il 12 e il 13 agosto del 1961 il leader della Ddr, Walter Ulbricht, diede l’ordine di lanciare l'”Operazione Rosa”. Migliaia di soldati furono così incaricati di erigere “un muro di protezione antifascista”. A piedi di quel Muro, nel tentativo di raggiungere Berlino Ovest, persero la vita 137 persone. Come ricordato ieri dalla Bild, il Muro costò alla Ddr 400 milioni di marchi. Per controllarlo (era lungo 167,8 chilometri, alto 3,60 metri e aveva 302 torrette di sorveglianza) erano schierati 11.500 soldati di frontiera, 500 civili e 992 cani. Il sindaco di Berlino Klaus Wowereit ha ringraziato oggi i protagonisti del movimento per i diritti umani nella Ddr e i movimenti per la libertà in tutta l’Europa dell’est, con un particolare tributo per l’ex presidente sovietico Mikhail Gorbaciov. “Avete aperto la strada per il superamento della divisione della Germania”, ha detto Wowereit nel discorso tenuto in occasione del 50.mo anniversario dell’inizio della costruzione del Muro facendo tra le 136 e le 465 vittime, a seconda delle stime. Alle dodici, su richiesta del sindaco della capitale Wowereit, verrà osservato in tutto il Paese un minuto di silenzio.
A Berlino suoneranno le campane di tutte le chiese e i mezzi pubblici fermeranno la loro corsa. Per rispetto nei confronti delle vittime e dei loro familiari oggi, in Germania, tutte le bandiere sono a mezz’asta. “Il ricordo dell’ingiustizia costituita dal Muro ci ammonisce a non lasciare soli, coloro che combattono per la libertà, la democrazia e i diritti umani”. Lo ha detto il presidente della Repubblica tedesca Christian Wulff – nel suo intervento di fronte al Memoriale della Bernauer Strasse. Invitando a impegnarsi per la libertà e il rispetto dei diritti umani in tutto il mondo, Wulff ha sottolineato che la fine della divisione della Germania, con la caduta del Muro nel 1989, può fare coraggio. “Il Muro non è caduto, ma é stato abbattuto”, ha detto Wulff. E anche oggi in Germania sono possibili nuovi cambiamenti e ancora più libertà. Per il presidente tedesco ciò significa anche una migliore integrazione dei migranti e maggiori possibilità di sviluppo sociale per tutti. Il presidente poi ha ricordato il sacrificio delle vittime uccise nel tentativo di fuggire dalla Repubblica democratica (Ddr), così come i tanti prigionieri politici del regime comunista. “Ma non sono le uniche vittime”, ha detto Wulff nel suo discorso: milioni di persone nella Ddr hanno dovuto rinunciare all’autodeterminazione delle proprie vite. “Eppure, ancora un volta, si è dimostrato che alla fine la libertà è invincibile”, ha aggiunto il presidente. Wulff ha poi ricordato come l’allora sindaco della capitale tedesca Willy Brandt, già la sera del 13 agosto del 1961, avesse tentato di rassicurare i cittadini di Berlino est e della Ddr del fatto che “gli uomini non possono essere tenuti in schiavitù a lungo”. Il presidente tedesco ha infine criticato la rassegnazione di una parte della Germania di fronte alla divisione di Berlino e del Paese tutto. Particolarmente vergognosa sarebbe stata l’indifferenza di alcuni nella Repubblica federale (Germania Ovest): le ingiustizie a sinistra hanno indignato meno di quelle a destra, ha detto Wulff, e “i sandinisti in Nicaragua hanno avuto più solidarietà che non i tedeschi dell’Est”.
MERKEL, NON DIMENTICARE DOLORE DI MILIONI DI PERSONE – “Non dobbiamo dimenticare mai il 13 agosto del 1961 e il dolore che questa data ha inflitto a milioni di persone”. Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel aggiungendo che quell’ingiustizia “ci spinge ancora oggi a impegnarci nella lotta per la libertà e la democrazia, da noi e in tutto il mondo”. La caduta del Muro per Merkel è stata un’esperienza che la “guiderà sempre nelle scelte future”. “Io stessa, che nel 1961 avevo sette anni, ricordo l’orrore che provocò il Muro nella mia famiglia. Anche noi siamo stati separati con la violenza dai nostri zii e nonni”, ha poi aggiunto la cancelliera e presidente del partito cristianodemocratico Cdu – nata vicino ad Amburgo ma trasferitasi con la famiglia, quando non aveva ancora un anno, nella Ddr. “E tanto più indimenticabile – ha continuato Merkel – rimane per me la felicità che ha provocato in noi tedeschi, nel 1989, la caduta di questa orribile costruzione. Quell’esperienza ha cambiato in meglio la mia vita e quella di milioni di persone”. Con un minuto di silenzio, alle 12 in punto, Berlino e la Germania intera hanno reso omaggio alla memoria delle vittime del regime comunista della Repubblica democratica (Ddr) e ai loro familiari. A Berlino, come chiesto dal sindaco socialdemocratico Klaus Wowereit, tutti i mezzi pubblici hanno fermato la loro corsa e le chiese hanno suonato le campane. Per le strade, tra la folla di turisti che affollano la capitale tedesca in questi giorni, tante persone hanno rispettato il minuto di silenzio. Ma anche nel resto del Paese, diversi tedeschi hanno reso omaggio al sacrificio delle vittime del Muro – tra le 136 e le 465, a seconda delle stime.
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