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Il presidente Mancuso e i capogruppo maggioranza: “Stop assessori-consiglieri e taglio risorse ai gruppi”

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“Nei giorni scorsi ci siamo riuniti e abbiamo deciso di presentare una proposta, sotto forma di emendamento ad una precedente pdl, che avrà per titolo ‘Efficientamento del Consiglio regionale e riduzione spese dei gruppi consiliari’.

Il lavoro del Consiglio regionale non si esaurisce solamente con le sedute d’Aula – che rappresentano solo l’apice di processi legislativi ben più articolari – ma è scadenzato da numerose sedute nelle Commissioni, da audizioni, da riunioni, tutti passaggi indispensabili per la corretta costruzione delle proposte di legge che poi vengono presentate durante l’Assemblea. In Calabria abbiamo una Giunta composta, oltre che dal presidente, da 7 assessori: in questa legislatura abbiamo 1 assessore-consigliere regionale e 6 assessori ‘esterni’. Dunque, in questi primi tre anni e mezzo, abbiamo avuto solo 1 consigliere impegnato a tempo pieno nel governo regionale: l’assessore Gallo. Ma cosa potrebbe accadere se, ad esempio, ci fosse una Giunta regionale composta esclusivamente da assessori-consiglieri? Probabilmente si andrebbe incontro ad una vera e propria paralisi del Consiglio, un immobilismo forzato causato da ben 7 consiglieri di maggioranza, sui 21 totali, impegnati a tempo pieno nel governo regionale e dunque evidentemente impossibilitati a partecipare ai lavori delle Commissioni e agli altri momenti di costruzione delle norme. Per questa ragione in tante Regioni d’Italia esiste la figura del consigliere ‘supplente’ o comunque è prevista l’incompatibilità tra il ruolo di assessore e quello di consigliere regionale: Lombardia, Toscana, Veneto, Marche, Abruzzo, Basilicata, Molise, solo per citare alcune realtà che hanno norme in tal senso. Con la nostra proposta vogliamo rafforzare l’autonomia e l’indipendenza dei consiglieri regionali rispetto al governo regionale, attraverso una chiara disciplina dell’incompatibilità tra la carica di assessore e quella di consigliere, in modo da garantire non solo la separazione netta tra le funzioni legislative e quelle esecutive, ma anche un più efficace funzionamento del Consiglio regionale. Nel momento in cui un consigliere regionale dovesse essere nominato assessore, il suo posto in Consiglio verrebbe provvisoriamente preso da un altro consigliere (ovviamente in base alle preferenze ottenute alle elezioni) che diventerebbe ‘supplente’ per il periodo nel quale il consigliere ‘titolare’ è impegnato in una postazione nel governo della Regione. In questo modo i consiglieri regionali di maggioranza ‘attivi’ rimarrebbero sempre lo stesso numero, 21, e non vi sarebbe alcuna ricaduta negativa sui lavori del Consiglio regionale e delle Commissioni. Tutto, è importante sottolinearlo, rispettando la neutralità sotto il profilo economico e finanziario, poiché il nostro emendamento contiene solo disposizioni di natura ordinamentale. Nel bilancio del Consiglio regionale della Calabria sono al momento già previste le risorse per 38 postazioni tra consiglieri regionali (30 consiglieri più il presidente) e assessori (7, potenzialmente tutti esterni), e dunque non avremo alcun aggravio di costi. Anzi, con il nostro emendamento mettiamo nero su bianco anche un’altra iniziativa per tagliare i costi di funzionamento dei gruppi consiliari, con il conseguente risparmio per il bilancio del Consiglio di circa 300mila euro annui, ossia 1 milione e mezzo di euro in 5 anni. Risorse che verranno destinate, per il tramite dell’Ufficio di Presidenza, a borse di studio per meritevoli e bisognosi. Siamo convinti che ci sia, da parte di tutti, piena adesione sull’esigenza di contenimento dei costi della politica, ma per evitare che le proposte in campo contrastino con il valore della rappresentanza democratica e con la necessità di assicurare un’azione legislativa e amministrativa sempre più produttiva e di qualità, il tema va affrontato, come stiamo facendo, con segnali concreti e soprattutto fuori dalla demagogia e del facile populismo. Entrambe le misure previste dalla nostra proposta emendativa entreranno in vigore con l’inizio della prossima legislatura regionale”.