Il racconto degli operai rapiti in Libia: «Ci hanno chiusi in una stanza senza sapere nulla»
Feb 08, 2014 - redazione
I due calabresi che hanno vissuto ore di angoscia in Libia sono tornati nelle loro case, nel Catanzarese, e raccontano i giorni di prigionia, durante i quali affermano comunque di essere stati trattati bene
Il racconto degli operai rapiti in Libia: «Ci hanno chiusi in una stanza senza sapere nulla»
I due calabresi che hanno vissuto ore di angoscia in Libia sono tornati nelle loro case, nel Catanzarese, e raccontano i giorni di prigionia, durante i quali affermano comunque di essere stati trattati bene
CATANZARO – «Siamo stati chiusi in una stanza e siamo stati trattati bene». E’ quanto hanno raccontato Francesco Scalise e Luciano Gallo circa il periodo del loro rapimento in Libia. Scalise e Gallo sono rientrati, nella notte, in Calabria ed ora sono nelle rispettive abitazioni a Pianopoli e Feroleto Antico, nel catanzarese.
Riferendo alcuni particolari di quanto accaduto in Libia, Scalise ha affermato che «dopo il rapimento siamo stati portati in un bosco e credo che in quella circostanza siamo stati venduti. Poi siamo stati rinchiusi in un stanza ma siamo stati trattati bene. Ci davano da mangiare con cibo in scatolette. Certo abbiamo avuto paura di morire perchè non riuscivamo a capire cosa stesse accadendo. Poi ieri siamo stati liberati». Anche Gallo conferma che durante il rapimento «siamo stati trattati bene. Ci hanno tenuto in una stanza e non ci dicevano nulla di quanto stava accadendo».