“L’appello dal presidente della Fondazione
UGM, prof. Arturo Pujia alla mobilitazione per rivedere le scelte
relative al fondo per il diritto allo studio che continua ad essere
sottodimensionato deve essere condiviso, e non può cadere nel vuoto. Non
è concepibile che cinque mila famiglie in Calabria soffrano l’assenza di
una borsa di studio pur avendone diritto”. E’ quanto afferma il
presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, che si associa alle
preoccupazioni espresse da studenti e presidente della Fondazione UMG,
sulla garanzia del diritto allo studio universitario nella nostra
regione. “E’ necessario che la mobilità sociale, fonte di sviluppo
economico e di evoluzione delle popolazioni acquisisca priorità –
afferma il presidente Bruno -. Solo garantendo ai privi di mezzi il
raggiungimento dei più alti gradi degli studi riusciremo a diventare una
società più giusta e più evoluta. In Calabria, poi, tale argomento è
ancor più grave visto che, come recentemente affermato dal Sole 24 ore,
si registra un calo importante delle immatricolazioni probabilmente da
attribuirsi proprio allo scarso finanziamento del diritto allo studio.
La Provincia – ricorda il presidente Bruno – ha sostenuto concretamente
gli sforzi dell’Università di Catanzaro e del suo rettore Aldo
Quattrone, mirati ad orientare i giovani diplomati proprio verso la
nostra Università, ma gli sforzi saranno vani se, dopo aver fatto
conoscere le caratteristiche eccellenti del sistema non metteremo in
grado l’Università, di accogliere anche i diplomati privi di mezzi. Il
gap Nord Sud che si accentua in tale settore va attenuato da uno sforzo
congiunto nel quale anche la Regione deve fare la sua parte. Ecco perché
invito i Consiglieri regionali a voler considerare la revisione del
finanziamento garantito per il diritto allo studio Universitario
aumentando il relativo capitolo di bilancio e reclamando dal Governo
altrettanto impegno. Le cinque mila famiglie che in Calabria aspettano
una risposta devono trovare le Amministrazioni pubbliche sensibili e
vicine. Mi auguro, quindi, che – conclude il presidente Bruno – nella
prossima seduta del Consiglio sia possibile una correzione di rotta”.